Le Lezioni di filosofia (X edizione) hanno avuto per tema il problema di Dio, approfondendo il pensiero di Freud, Maritain e Weil.
Organizzate dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura in collaborazione con i Padri della Pace, si sono tenute a Brescia nella sala Bevilacqua di via Pace n.10 alle ore 18 tra il 13 aprile e il 27 aprile 2012.
Il prof. Grandi ha tenuto la sua lezione su Maritain il 19.4.2012.
Giovanni Grandi è docente di Antropologia applicata presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’università degli studi di Padova e presidente del Centro Studi Jacques Maritain (Portogruaro, VE) e dell’Istituto Jacques Maritain (Trieste). Tra i suoi volumi possiamo ricordare: Rileggere Maritain, Rubbettino, Soveria Mannelli 2004; Jacques Maritain. Da laici nel mondo e nella chiesa, In Dialogo, Milano 2007; Decidersi. Scegliere e decidere di sé secondo una prospettiva antropologica cristiana, Meudon, Portogruaro 2009; Persona, felicità, educazione. I legami che aiutano a crescere, La Scuola, Brescia 2010.
Jacques Maritain (Parigi, 1882 – Tolosa, 1973) è stato discepolo di H. Bergson e ha insegnato dal 1914 nell’Istituto Cattolico di Parigi e in seguito, tra l’altro, nella Columbia University di New York. Dal 1945 al 1948 è stato ambasciatore di Francia presso il Vaticano. Per affrontare e risolvere i problemi del nostro tempo egli propone un ritorno alla filosofia di Tommaso d’Aquino, la cui vitalità, a lungo misconosciuta dal pensiero moderno, va rivalutata confrontandola con le tematiche culturali, sociali e religiose contemporanee. Della filosofia tommasiana egli riprende, in particolare, la nozione di analogia, a cui è sottesa la “legge” della somiglianza tra i diversi esseri che ci consente di non naufragare nella sconfinata varietà delle realtà nell’universo e che allo stesso tempo non pretende di unificare tutte le cose in una indistinta e ingannevole totalità. Da qui, tra l’altro, deriva la sua proposta etico-politica di un “umanesimo integrale”, ovvero l’idea di una società nuova, animata e motivata dai principi cristiani e nella quale simultaneamente le istituzioni laiche mantengano la loro autonomia. Secondo Maritain l’uomo integrale è persona, cioè una realtà spirituale, centro di esistenza, bontà e amore e per questo egli è critico sia verso il razionalismo liberale e borghese sia verso l’umanesimo ateo e marxista. Tra le sue opere: Arte e scolastica (1920), Tre riformatori: Lutero, Descartes, Rousseau (1925), Distinguere per unire o i gradi del sapere (1932), Umanesimo integrale (1936), Cristianesimo e democrazia (1948), La Chiesa di Cristo. La persona della Chiesa e il suo personale (1971).