Le Lezioni di filosofia (X edizione) hanno avuto per tema il problema di Dio, approfondendo il pensiero di Freud, Maritain e Weil.
Organizzate dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura in collaborazione con i Padri della Pace, si sono tenute a Brescia nella sala Bevilacqua di via Pace n.10 alle ore 18 tra il 13 aprile (relazione del prof. Mauro Fornaro) e il 27 aprile 2012.
Mauro Fornaro è docente di Psicologia dinamica nell’Università di Chieti-Pescara, è filosofo e psicoterapeuta. Le sue ricerche vertono, in particolare, sulla storia e sulla epistemologia della psicologia e della psicoanalisi, senza trascurarne le relative problematiche etiche. Tra i suoi volumi possiamo ricordare: Scuole di psicoanalisi. Ricerca storico-epistemologica sul pensiero di Hartmann, Klein e Lacan, Vita e Pensiero, Milano 1988; Psicoanalisi tra scienza e mistica. L’opera di Wilfred R. Bion, Studium, Roma 1990; Aggressività. I classici nella tradizione della psicologia sperimentale, della psicologia clinica, dell’etologia, Centro Scientifico Editore, Torino 2004; Una complessa semplicità, Uni Service, Trento 2010.
Sigmund Freud (Freiberg, 1856 – Londra, 1939) è il fondatore della psicoanalisi e lo scopritore dell’inconscio che, nel suo essere il luogo delle pulsioni e della pressione per il loro soddisfacimento, non consente più all’io di essere “padrone in casa propria”. Egli attribuisce alla sessualità un ruolo centrale nella vita psichica dell’uomo e la estende anche al periodo infantile (caratterizzato dal “complesso di Edipo”). Le nevrosi, che derivano da atti di rimozione e censura, sono il risultato del conflitto tra l’io e la sua sessualità e possono essere curate cercando di far affiorare alla vita cosciente – anche attraverso l’interpretazione dei sogni – le dinamiche dell’inconscio. Freud distingue l’Es (l’inconscio vero e proprio), dal Super-Ego (a cui appartengono la coscienza morale e il senso di colpa) e l’Ego (che stabilisce il rapporto con il mondo esterno e che è il luogo del conflitto fra Es e Super-Ego). Egli afferma anche la presenza di due pulsioni contrapposte di amore e di morte e ritiene che le rappresentazioni religiose siano “illusioni, appagamenti dei desideri più antichi, più forti, più pressanti dell’umanità” e che “il segreto della loro forza sia la forza di questi desideri”. Tali desideri sarebbero quelli tipicamente infantili di sentirsi protetti contro i pericoli della vita e, in questa luce, la figura di Dio, Padre ultraterreno amato e temuto, non sarebbe che la proiezione dei rapporti psichici ambivalenti con il padre terreno. Tra le sue opere: L’interpretazione dei sogni (1900), Totem e tabù (1912-1913), Al di là del principio di piacere (1920), L’avvenire di un’illusione (1927), Il disagio della civiltà (1929), L’uomo Mosè e la religione monoteistica (1934-1938).