Venerdì 7 ottobre 1977 alle ore 20,30 nel Teatro Franciscanum di Brescia in via Callegare l’Abbé Pierre ha parlato sul tema: “L’unica risposta all’ingiustizia è l’amore” su iniziativa della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, Rivista Madre, ACLI, CL, MCL, AC, Centro Missionario diocesano, Mani Tese.
Henri Antoine Groués, detto Abbé Pierre, nasce il 5 agosto 1912 a Lione, quinto di otto figli, da una famiglia benestante. Compie gli studi presso il Collegio dei Gesuiti di Lione. A 13 anni, partecipa attivamente al Movimento Scout di Francia. A 16 anni, durante una gita in Italia, sosta ad Assisi. L’incontro con S. Francesco, specie al Convento Le Carceri, gli fa prendere la decisione di farsi Cappuccino. A 19 anni entra nel Convento di clausura dei Cappuccini di Lione, dopo aver distribuito ai poveri la sua parte di eredità. Vi rimane 7 anni, per gli studi di filosofia e teologia. Nel 1938 viene ordinato sacerdote, assistito dal padre De Lubac. L’anno successivo, per motivi di salute, lascia la vita monastica e viene incardinato nella Diocesi di Grenoble. In seguito viene nominato Vicario della cattedrale. Nel 1942 comincia, per caso, un’intensa azione di salvataggio delle vittime della tirannia nazista. E’ in questa occasione che l’Abbé Groués, diventa l’Abbé Pierre. L’Abbé Pierre salva diverse persone (ebrei, polacchi) ricercate dalla Gestapo. Falsifica passaporti, diventa guida alpina e trasporta attraverso le Alpi ed i Pirenei le persone in pericolo. Nel 1943, diventa partigiano ed organizza l’Armata di Vercors che tanta parte ha avuto per la liberazione della Francia dal nazismo. Ricercato lui stesso dalla Gestapo, come Abbé Houdin, rientra a Parigi ed organizza un nuovo laboratorio di documenti falsi. Verso la del 1944, di ritorno da una viaggio alla ricerca di nuovi passaggi in Spagna di persone in pericolo che la Svizzera non accettava più, viene arrestato dalla Gestapo. Riesce a scappare e viene spedito ad Algeri in aereo nascosto in un sacco postale. Dopo la guerra, rientra a Parigi e viene eletto Deputato alla Assemblea Nazionale. Nel 1947 fonda con Lord Boyd Orr, il Movimento Universale per una Confederazione Mondiale. Nel 1949, con André Philip presenta un disegno di legge per il riconoscimento dell’Obiezione di coscienza. Verso la fine del 1949, accoglie a casa sua, George, assassino, ergastolano, mancato suicida. Inizia il Movimento Emmaüs, il movimento degli Stracciaioli-Costruttori di Emmaus. Nel 1951 lascia il Parlamento, rifiutando una legge elettorale truffa e si dedica interamente al Movimento Emmaus. Dal 1952 al 1954 gira la Francia e l’Europa per conferenze che presentano all’opinione pubblica i problemi più urgenti per l’umanità. I senzatetto in Europa, la fame nel mondo, etc. Il 1° febbraio 1954, il grande appello a Radio Lussemburgo che scuote la Francia. L’insurrezione della bontà porta alle Comunità Emmaüs una quantità impensabile di denaro e di doni in natura. Nonostante l’afflusso di tanto denaro, non viene smesso il lavoro di stracciaioli. Un mese dopo, viene aperto il primo cantiere per 82 case per senzatetto. Nei mesi successivi l’Abbé Pierre gira tutte le città della Francia. Anche da diversi paesi di Europa viene chiamato per incontri e conferenze. Capi di stato e di governo, esponenti delle diverse Chiese e religioni. Tutti si rivolgono a Lui per un aiuto, un consiglio. Dopo una lunga malattia, ricomincia a girare il mondo. Stati Uniti e Canada. Poi, Olanda, Spagna, Portogallo, Svizzera, Italia, Austria, India, Scandinavia, Brasile, Perù, Argentina, Bolivia, Colombia, Cile e Venezuela, ed infine il Libano. Ovunque cominciano a sorgere le Comunità Emmaüs, comunità di poveri che mediante il lavoro di recupero e riutilizzo di quanto viene buttato via, si guadagnano da vivere onestamente e si permettono il lusso di aiutare chi sta ancora peggio. Poveri che diventano donatori, e provocatori di chi ha e non fa nulla Servire e far servire per primi i più sofferenti, è la sorgente della vera Pace. La miseria giudica il mondo e rovina ogni possibilità di pace. Vivere, è rendere credibile l’Amore; è vendicare l’Uomo, amando. Siamo condannati a sapere tutto. L’urgenza è la condivisione, condivisione anche del bene lavoro, del tempo libero… E’ il messaggio che l’Abbé Pierre porta ovunque. Riceve diverse onorificenze che accetta come occasioni preziose per diffondere a tutti i livelli ed in tutte le circostanze, la sua provocazione e la sua guerra alla miseria ed alle sue cause sempre e dovunque ricorrenti. Tra le altre: 1981: Legion d’onore, 1991: Premio Balzan per la Pace. Numerosi i libri, in tutte le lingue, che vengono pubblicati sulle azioni che non si possono fare e che lui fa, sulle cose che non si possono dire e che lui grida a tutti, grandi e piccoli della terra. Escono anche due film. Uomini senza casa, nel 1957, e Inverno ’54 nel 1990. L’Abbé Pierre ha vissuto nella Comunità La Halte d’Emmaus, a Esteville, in Normandia, con i comunitari più anziani e più malati. Muore a Parigi il 22 gennaio 2007 ed alcuni giorni dopo (venerdì 26) viene salutato con funerali di stato presso la basilica di Notre Dame alla presenza del Presidente della repubblica francese, di autorità civili e religiose e soprattutto dei suoi “compagnons” accorsi da tutto il mondo per dare l’ultimo saluto al proprio fondatore.