Lunedì 3 febbraio 1992 a Rovato, presso il Convento dell’Annunciata alle ore 20,45, il sociologo Václav Bělohradský, Josef Alan, direttore dell’Istituto di scienze politiche dell’Accademia delle Scienze di Praga, e Milan Petrusek, preside della Facoltà di scienze sociali all’Università Carlo V di Praga, hanno parlato sul tema: “I problemi del post-comunismo in Cecoslovacchia”.
L’incontro è stato promosso dalla Sezione di Franciacorta della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura.
Václav Bělohradský (Praga, 14 gennaio 1944) è un filosofo ceco. Dopo la laurea in filosofia all’Università Carlo di Praga, a partire dal 1970 si è trasferito in Italia, insegnando Sociologia politica prima all’Università di Genova e poi all’Università di Trieste. I suoi lavori maggiori hanno riguardato la tensione tra legalità e legittimità (a partire dalla sua stessa esperienza personale all’interno del dissenso) e lo sviluppo in ambito sociologico del tema husserliano del Lebenswelt. Dopo aver espresso nei suoi scritti una forma assai originale di liberalismo di mercato, a partire dall’inizio degli anni novanta ha sviluppato una rielaborazione delle sue tesi che lo ha portato a formulare critiche anche molto aspre nei riguardi dei processi di globalizzazione. Tra le sue opere: Interpretazioni italiane di Wittgenstein, Milano, 1972, Ragionamento, azione, società. Sociologia della conoscenza in Vilfredo Pareto, Milano, 1974, Il mondo della vita: un problema politico, Milano, 1981. (www.wikipedia.org – 2019)