Venerdì 20 marzo 1982 nella Sala Bevilacqua di via Pace n.10 a Brescia Ines Scaramucci, critico letterario, e Gino Montesanto, romanziere, hanno parlato su “La più recente narrativa italiana”. L’incontro è stato promosso da CCDC, Meic, Fuci, Voce del Popolo.
Gino Montesanto. Nato a Venezia il 21 gennaio 1922, Montesanto si era trasferito ancora bambino a Cesenatico, dove era rimasto sino allo scoppio della guerra, che aveva vissuto da ufficiale dell’esercito impegnato anche in alcune drammatiche battaglie, come – dopo l’8 settembre – quella di Montecassino. Tornato a Cesenatico, era diventato insegnante nella scuola media che l’amico Dante Arfelli aveva realizzato appena dopo la fine del conflitto, coinvolgendo anche altre persone – come Enrico Panunzio – animate dalla voglia di trovare nella letteratura la chiave per un cambiamento della società. Pochi anni dopo, Montesanto si trasferirà a Roma, pubblicando ben presto il primo di una serie di romanzi che desteranno l’attenzione della critica per la loro autonomia rispetto alle correnti letterarie allora dominanti. Gino Montesanto sceglie la via più difficile di raccontare la normalità, con una solidità di scrittore che si conferma nelle opere che via via vengono pubblicate, e tra le quali vanno ricordate almeno: Sta in noi la giustizia (Rizzoli, 1952); La cupola (Mondadori, 1966, premio selezione Campiello); Cielo chiuso (Mondadori, 1967); Il figlio (Rusconi, 1975, premio selezione Campiello); Fino a Jùrmala, (D’Elia, 1976), Cosi non sia (Rusconi, 1985, premio selezione Campiello); Re di sabbia (Rusconi, 1991); Sottovento (Aragno, 2002). Oltre al lavoro di scrittore, Montesanto aveva diretto alcune importanti riviste letterarie, come “Leggere” e “La Fiera Letteraria”, collaborando attivamente all’industria culturale in uno dei suoi momenti più fecondi, anche attraverso l’opera di autore per la radiotelevisione italiana. Gino Montesanto è morto il 5 luglio 2009 a Roma, la città dove aveva deciso di vivere e lavorare. (archivimmc.eu – 2023)