Martedì 12 febbraio 2008 alle ore 18, nella libreria dell’Università Cattolica in Brescia, via Trieste 17/d, vi è stata la presentazione del libro Il santo proibito. La vita e il pensiero di Antonio Rosmini.
Sono intervenuti Michele Dossi, autore del libri, il filosofo Attilio Franchi e Vincenzo Passerini, direttore editoriale della casa editrice Il Margine.
Michele Dossi, Il santo proibito. La vita e il pensiero di Antonio Rosmini,
casa editrice Il Margine, Trento 2007.
L’intento di questo libro è di raccontare al lettore non specialista la storia di Antonio Rosmini, il sacerdote roveretano vissuto nella prima metà dell’Ottocento e noto soprattutto come filosofo e come fondatore religioso. La chiesa cattolica ne riconosce oggi la grandezza e ne celebra la beatificazione. Ma sulla sua vita e su quella dei suoi discepoli pesarono a lungo le proibizioni e le condanne ecclesiastiche che coinvolsero alcuni aspetti del suo pensiero. La sua stessa persona attirò su di sé, accanto ai più solenni attestati di stima, anche giudizi malevoli e perfino atteggiamenti ostili e minacciosi. Sulla sua morte pesa ancor oggi il sospetto di avvelenamento.
Chi era quest’uomo ammirato per la sua intelligenza straordinaria e per la sua semplicità di vita altrettanto fuori del comune? Quali furono le sue scelte fondamentali e le sue principali idee? Che cosa pensava e che cosa aveva scritto di tanto pericoloso? Chi erano i suoi avversari e da quali intenzioni erano mossi? Quali effetti ebbero su di lui le avversità e le incomprensioni di cui fu fatto oggetto? E come mai oggi è considerato un santo da quella stessa chiesa che a lungo lo mise al bando? Sono queste le domande a cui il libro cerca di rispondere, in una forma il più possibile chiara e alla portata di un vasto pubblico.
Uno degli effetti più negativi delle polemiche contro Rosmini fu la separazione che si venne a creare tra la sua vita santa e il suo pensiero “pericoloso”. Ciò che il libro propone è il recupero di quell’unità perduta. Per questo il racconto della vita di Rosmini è costantemente intrecciato con l’esposizione di qualche aspetto del suo pensiero, nella convinzione che ogni persona interessata a capire chi fu Antonio Rosmini ha il diritto di conoscere non solo la sua biografia, ma anche il contenuto di alcune sue dottrine.
Il libro parte raccontando gli anni giovanili di Rosmini a Rovereto e la sua formazione culturale (cap. I). Passa poi a illustrare il soggiorno milanese e l’incontro con Alessandro Manzoni (cap. II), la fondazione dell’Istituto della Carità a Domodossola (cap. III), i contenuti principali della filosofia (cap. IV) e dell’etica rosminiana (cap. V). Sono quindi presentati i motivi di ostilità contro il pensiero e l’opera di Rosmini (cap. VI), la sua visione della persona e della politica (cap. VII), la sua profetica concezione della Chiesa (cap. VIII). Gli ultimi capitoli sono dedicati al ruolo giocato da Rosmini nella rivoluzione del 1848 (cap. IX), alle opere degli ultimi anni passati a Stresa e all’ipotesi del suo avvelenamento (cap. X). Nell’ Epilogo conclusivo vengono presentate in sintesi le vicende che portarono dapprima alla condanna di Rosmini e poi alla sua riabilitazione fino all’attuale beatificazione. Ognuno dei dieci capitoli è suddiviso in brevi paragrafi che ne facilitano la lettura.