Lunedì 24 maggio 1999 nella Sala Bevilacqua di via Pace 10 a Brescia, ore 20,45, si è tenuto un incontro sul tema: “Noi non taceremo. Le parole della Rosa Bianca”. Sono intervenuti Paolo Ghezzi, direttore de L’Adige di Trento e Wolfgang Huber, professore nell’università di Eichstaett, figlio di Kurt Huber, il professore decapitato insieme ai cinque studenti a Monaco
Nell’occasione è stato offerto ai partecipanti il volume La Rosa Bianca ristampato dalla CCDC con il contributo del Comune di Brescia.
L’iniziativa è stata promossa da Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, Comune e Provincia di Brescia in occasione del XXV della strage di Piazza Loggia.
Wolfgang Huber, rappresentante emerito della Weiße Rose Stiftung, associazione intitolata alla memoria del gruppo antinazista della Rosa Bianca è il figlio di Kurt Huber che, insieme a Hans e Sophie Scholl e agli altri amici, fu condannato a morte come i suoi giovani allievi per “alto tradimento” nel processo contro la Rosa Bianca nel 1943 davanti al Tribunale del Popolo nazionalsocialista (Volksgerichtshof).
Paolo Ghezzi (Trento, 1957, giornalista) è l’autore italiano che più ha scritto sulla Weisse Rose. La storia del gruppo l’ha raccontata in “La Rosa bianca. Un gruppo di resistenza al nazismo in nome della libertà” (San Paolo); alla figura indimenticabile di Sophie Scholl ha dedicato la monografia “Sophie Scholl e la Rosa bianca” (Morcelliana). Il suo best seller è però un libro su un cantautore «resistente», “Il Vangelo secondo De André” (Ancora), seguito poi da “Per un bacio mai dato – L’amore secondo De André” (Ancora).