La rappresentazione del testo “Interrogatorio a Maria” di Giovanni Testori da parte della Compagnia dell’Arca di Forlì si è tenuta il 9 novembre 1979 alle ore 21 nel Duomo Vecchio di Brescia gremito in ogni spazio (circa 3000 persone) alla presenza del Vescovo di Brescia, su iniziativa della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, ACLI, CIF, CL, MEIC, FUCI, UCIIM, AIMC, ACI, Rivista Madre, Radiovoce, Movimento Popolare.
Testóri, Giovanni. – Scrittore, storico dell’arte e critico italiano (Novate Milanese 1923 – Milano 1993). Narratore dall’intensa produzione, che ebbe avvio con I segreti di Milano, ciclo inteso a rappresentare, in chiave neorealista-populista, la vita e l’ambiente della periferia milanese, fu anche pittore e drammaturgo: tra i drammi in versi d’ispirazione religiosa Interrogatorio a Maria (1979). Laureato in filosofia presso l’università Cattolica di Milano, ha esordito nel 1954 con un racconto, Il dio di Roserio, che, con la successiva raccolta Il ponte della Ghisolfa (1958), diede inizio al ciclo, I segreti di Milano. Seguirono altri racconti, La Gilda del MacMahon (1959), un romanzo, Il fabbricone (1961), alcune commedie o racconti “drammatici”, La Maria Brasca (1960), L’Arialda (1960), e, fuori del ciclo, La monaca di Monza (1967), Erodiade (1969), L’Ambleto (1972), Macbetto (1974), Edipus (1977). Ma col tempo il fervore del primo impulso è venuto attenuandosi in T., e quel gusto per una scrittura mista, nella sua tendenza al parlato, di lingua e dialetto milanese, ha ceduto a un’inclinazione per il pastiche (si ricordi l’esemplare Passio Laetitiae et Felicitatis del 1975); ovvero ha fatto posto al lirismo di fondo, anche in forme autonome di poesia (I trionfi, 1965; Crocifissione, 1966; L’amore, 1968; Per sempre, 1970; Nel Tuo sangue, 1973; Ossa mea [1981-82], 1983; Diademata, 1986). D’ispirazione religiosa i drammi in versi Conversazione con la morte (1978), Interrogatorio a Maria (1979), I “Promessi sposi” alla prova (1984), Tre lai (post., 1994). Studioso di arti figurative e pittore egli stesso, T. fu autore di numerosi saggi, fra cui notevoli quelli su Gaudenzio Ferrari (Il gran teatro montano, 1965) e su Tanzio di Varallo (1973), autori, specialmente l’ultimo, vicini ai modi della sua personale ricerca pittorica. Negli anni Ottanta fondò con l’attore F. Branciaroli e il regista E. Banterle la Compagnia degli Incamminati con cui mise in scena alcune sue opere tra cui In exitu (1988) e Verbò (1989). Nel 2012 il Museo d’Arte della Città di Ravenna ha reso omaggio all’intellettuale con la mostra Caravaggio, Courbet, Giacometti, Bacon, Miseria e splendore della carne. Testori e la grande pittura europea, curata da C. Spadoni; nello stesso anno è stata edita a cura di D. Rondoni l’antologia poetica Giovanni Testori. Poesie 1965-1993. (www.treccani.it)