Il simbolo niceno afferma che Dio ha creato cose “visibili e cose invisibili”. Quali sono le cose invisibili? L’espressione allude all’esistenza delle creature angeliche.
Chi sono gli angeli? Come possiamo pensarli?
Bisognerà innanzitutto liberare la nostra mente da tuta quelle raffigurazioni alate che ci vengono elargite dall’iconografia… Gli angeli sono puri spiriti, realtà invisibili, simili a quanto c’è in noi d’invisibile: l’anima, il pensiero. Gli angeli sono, analogicamente, dei pensieri dotati di misteriosa personalità. La Bibbia attribuisce loro dei nomi dichiaratamente significativi. Michele: nessuno è come Dio; è il pensiero che rivendica l’assolutamente unica maestà di Dio. Gabriele: Dio fa grazia, “fortezza di Dio” (San Gregorio Magno). Raffaele: medicina di Dio; Dio risana… Sono dunque dei pensieri-pensati, forniti di una misteriosa personalità e di una rischiosa libertà. Satana, il serpente biblico, è il pensiero dell’orgoglio, e della menzogna, nemico dell’amore e della verità.
Questi pensieri-pensati possono impadronirsi e insediarsi nell’interiorità dell’uomo e portarlo al di sopra oppure al di sotto delle sue personali possibilità. Che cosa pensare allora delle apparizioni angeliche? Possiamo vedervi la comunicazione di pensieri repentini, indeducibili, estranei al nostro percorso logico? Questi pensieri nuovi ci portano il messaggio di Dio, ci introducono nella sua volontà, nei suoi progetti imprevedibili.
Così, in un giorno memorabile per tutta l’umanità, improvvisamente si accende una luce divina nel cuore di una semplice fanciulla ebrea. Le viene comunicato che Dio l’ha scelta per essere la madre sempre intatta del Cristo. Sorpresa, Maria accetta di aver fede nell’annuncio divino e concepisce il figlio nella sua mente – come dice S. Agostino – prima ancora che con il suo corpo verginale.
Ad alcuni pastori che pernottano all’aperto nei pressi di Betlem viene annunciato che sotto i segni della più scontata quotidianità – un bambino avvolto in fasce – si è reso presente agli uomini l’Atteso delle genti. La notizia è del tutto indeducibile, ma essi si alzano e vanno alla grotta per adorare Gesù.
In senso analogico, può essere chiamato “angelo” qualsiasi persona o voce che intervenga, in momenti magari decisivi, a dare con pensieri del tutto nuovi e improvvisi un corso nuovo alla nostra vita, a renderla più intrinseca ai progetti di Dio e alla sua volontà.
Credo risorgerò, Morcelliana, Brescia 1984, pp.27-28.