Nota bibliografica su Bergson

OPERE DI BERGSON

Le opere di Bergson possono essere classificate in tre gruppi: le opere fondamentali, i saggi e le conferenze, scritti e interventi raccolti dopo la sua morte. Le opere di Bergson sono apparse sempre presso lo stesso editore, Félix Alcan, di Parigi, e a partire dal 1939 sono state pubblicate dalle Presses Universitaires de France, PUF, che successero ad Alcan.

  1. Opere fondamentali

Sono quattro:

Saggio sui dati immediati della coscienza, 1889 («Essai sur les données immediates de la conscience»);

Materia e memoria, 1896 («Matière et mémoire»);

L’evoluzione creatrice, 1907 («L’évolution créatrice»);

Le due fonti della morale e della religione, 1932 («Le deux sources de la morale et de la religion»).

  1. Saggi e conferenze

Furono riuniti da Bergson in due volumi.

L’energia spirituale, 1919 («L’énergie spirituelle»). I saggi e i testi delle conferenze compresi nella raccolta sono: «La coscienza e la vita», «L’anima e il corpo», «Fantasmi di viventi e ricerca psichica», «Il sogno», «Il ricordo del presente e il falso riconoscimento», «Lo sforzo intellettuale», «II cervello e il pensiero – Un’illusione filosofica: il paralogismo psicofisiologico».

Il pensiero e il diveniente, 1934 («La pensée et le mouvant»). II volume si articola in tre parti. La prima è costituita da una sorta di discorso sul metodo, svolto nella celebre «Introduzione», suddivisa in due parti. La seconda comprende i famosi saggi «Il possibile e il reale», «L’intuizione filosofica», «La percezione del cambiamento», «Introduzione alla metafisica». La terza parte è dedicata a tre pensatori: Claude Bernard, William James e Félix Ravaisson.

Procedono paralleli al filone della ricerca bergsoniana i due scritti:

Il riso – Saggio sul significato del comico, 1900 («Le rire – Essai sur la signification du comique»);

Durata e simultaneità, a proposito della teoria di Einstein, 1922 («Durée et simultaneité, à propos de la théorie de Einstein»). Bergson non lasciò più ristampare quest’opera quando si avvide di essere incorso in un equivoco su alcuni particolari aspetti della relatività einsteniana. In quello scritto, tuttavia, ci sono molte osservazioni profonde e il suo impianto teoretico rimane tuttora valido.

Nel 1959, a un secolo dalla nascita del filosofo francese, l’editrice PUF pubblicò 1’«Edizione del Centenario»: Henri Bergson, Opere («Oeuvres»), introdotte da H. Gouhier e annotate da A. Robinet. L’«Edizione del Centenario», riveduta nel 1964, fu ristampata nel 1970. Il volume comprende il Saggio sui dati immediati della coscienza, Materia e memoria, Il riso, L’evoluzione creatrice, L’energia spirituale, Le due fonti della morale e della religione, Il pensiero e il diveniente.

L’editrice PUF ha inoltre pubblicato in volumi distinti, nella collana «Quadrige»: L’energia spirituale, Il pensiero e il diveniente, Il riso, Durata e simultaneità, Le due fonti della morale e della religione.

  1. Scritti e interventi di Bergson raccolti dopo la sua morte

Rose M. Mossé-Bastide ha raccolto le note e gli interventi che resi pubblici da Bergson nel corso della vita e nelle più diverse circostanze in Scritti e parole («Écru et paroles»), PUF, Parigi, vol. I 1957, vol. II 1958, vol. III 1959. Tra le molte cose che il lavoro della Mossé-Bastide mette a disposizione degli studiosi spiccano le lettere e i discorsi, e tra questi in particolare quelli tenuti da Bergson per il conferimento dei premi ai liceali. Sono quattro e costituiscono i testi del pensiero pedagogico del filosofo francese: La specializzazione («La spécialité»), 1882; La gentilezza («La politesse»), 1885; Il buon senso e gli studi classici («Le bon sens et les études classiques»), 1895; La potenza creatrice dello sforzo («La puissance créatrice de 1’effort»), 1902. Il testo di quest’ultima conferenza fu ripubblicato nel 1914 sotto il titolo Dell’intelligenza («De l’intelligence»). I discorsi pedagogici di Bergson sono nel primo volume. Il saggio del 1923 sulla Riforma dell’insegnamento degli studi classici («Réforme de l’enseignement et des études classiques») e riportato nel terzo volume.

Nel volume IX degli Studi bergsoniani («Études bergsoniennes»), PUF, Parigi, 1970, c’è il testo della conferenza inedita L’anima umana e la personalità («L’àme humaine et la personalité»).

In Miscellanea («Mélanges»), PUF, Parigi, 1972 sono stati pubblicati: la tesi complementare di Bergson per il dottorato scritta in latino, L’idea di luogo in Aristotele («Quid Aristoteles de loco senserit»); Durata e simultaneità, in aperta violazione del divieto di Bergson ribadito nel suo Testamento; e inoltre lettere, brani diversi e documenti. I testi sono annotati da A. Robinet.

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Di Bergson sono stati editi per la prima volta: Corsi su Fichte («Fichte cours»), a cura di F. Turiot e Ph. Soulez, Presses Universitaires, Strasburgo, 1988. Sebbene non scritti direttamente da Bergson, sono stati raccolti in due volumi, a cura di H. Hude, e pubblicati dalla PUF di Parigi rispettivamente nel 1990 e nel 1992, gli appunti riguardanti le sue lezioni: Corsi, 1. Lezioni di psicologia e di metafisica. Clermont-Ferrand 1887-1888 («Cours I, Leçons de psychologie et de methaphisique. Clermont-Ferrand 1887-1888»); Corsi, II. Lezioni di estetica a Clermont-Ferrand – Lezioni di morale, psicologia e metafisica al Liceo Enrico IV («Cours II, Leçons d’esthétique à Clermont-Ferrand» – «Leçons de morale, psychologie et méthaphisique au Licée Henri IV»).

TRADUZIONI ITALIANE

  1. Saggio sui dati immediati della coscienza, trad. di G. Bartoli, Boringhieri, Torino, 1964; trad. di F. Sossi, nel volume Bergson. Opere 1889-1896, a cura di Pier Aldo Rovatti, Mondadori, Milano, 1986.
  2. Materia e memoria, trad. di A. Pessina, Città Armoniosa, Reggio Emilia, 1982; trad. di F. Sossi in Opere 1889-1896, cit.
  3. Il riso, trad. di F. Stella, a cura di F. Ceccarelli, Rizzoli, Milano, 1991. Vedi anche la prima trad. di A. Cervasato e C. Gallo, Laterza, Bari, 1916, ristampa 1994, a cura di B. Placido; trad. di F. Sossi, Studio Editoriale, Milano, 1990.
  4. Introduzione alla metafisica, trad. di V. Mathieu, Laterza, Bari, 1957 (2a ed. 1994); trad. di G. Penati, La Scuola, Brescia, 1970. La prima traduzione fu pubblicata, con estratti da altre opere, da Giovanni Papini sotto il titolo La filosofia dell’intuizione, Carabba, Lanciano, 1908.
  5. L’evoluzione creatrice, trad. di V. Mathieu, Laterza, Bari, 1957; trad. di G. Penati, La Scuola, Brescia, 1961.
  6. L’energia spirituale è stata tradotta integralmente in italiano, ma con il titolo Il cervello e il pensiero, a cura di M. Acerra, Editori Riuniti, Roma, 1990.
  7. Le due fonti della morale e della religione, trad. di M. Vinciguerra, Edizioni Comunità, Milano, 1947 (V ed. 1973). Più precisa e scorrevole è la traduzione di A. Pessina, Laterza, Bari, 1995.
  8. Saggi pedagogici, trad. di F. Cafaro, Paravia, Torino, 1962.

Nella collana I Nobel la UTET di Torino ha dedicato un volume a Bergson, insignito del Nobel per l’anno 1927. In esso sono riportate: Il riso, L’evoluzione creatrice e Le due fonti della morale e della religione nelle traduzioni già pubblicate rispettivamente da Laterza, Edizioni Scolastiche Mondadori e Comunità. Il volume H. Bergson, Opere 1889-1896, Mondadori, Milano, 1986, comprende: Saggio sui dati immediati della coscienza, Materia e memoria, L’idea di luogo in Aristotele, Lettere. Gli scritti sono tradotti da F. Sossi; il curatore del volume è P.A. Rovatti.

Sono stati tradotti in italiano anche alcuni saggi di Bergson:

  1. Il significato della guerra, trad. di G. Padovani, Bloud et Gay, 1916.
  2. La percezione del cambiamento, trad. di E. Franzini. È incluso nel volume Franzini-Ruschi, «Il tempo e l’intuizione estetica», Unicopli, Milano, 1982, pp. 267-291. Il saggio fa parte del volume Il pensiero e il diveniente.
  3. Il possibile e il reale, trad. di F. Sossi, in Aut-Aut, n. 204, 1984, pp. 3-13.
  4. Conferenza sui fantasmi, trad. e introduzione di G. Scarpelli, Roma-Napoli, Theoria, 1987.
  5. L’energia spirituale e la realtà, a cura di F. Bosio, Napoli, Il Tripode, 1991. Comprende tre saggi tratti da L’energia spirituale («La coscienza e la vita». «L’anima e il corpo». «Lo sforzo intellettuale» e uno da Il pensiero e il diveniente («Il possibile e il reale»).

A cura di R. Ragghianti sono state pubblicate le Lettere a Xavier Léon e ad altri, Bibliopolis, Napoli, 1992.

OPERE SU BERGSON

La bibliografia di Bergson dal 1890 al 1952 occupa le ultime 67 pagine del libro di Rose M. Mossé-Bastide, Bergson éducateur, PUF, Parigi, 1955. Il libro della Mossé-Bastide costituisce esso stesso una fonte di prim’ordine per conoscere la vita di Bergson, i suoi rapporti con la cultura del tempo, il suo pensiero. Luciana Vigone ha curato la Bibliografia bergsoniana in Italia (1940-1959), SEI, Torino, 1959. Sono veri e propri saggi di bibliografia ragionata le quattro «Appendici» di V. Mathieu al suo volume Bergson – Il profondo e la sua espressione, pubblicato presso Guida, Napoli, 1971. Le «Appendici» riguardano gli studi bergsoniani in Italia, Francia e Germania. Di Mathieu sono le pagine dedicate a Bergson, in «Questioni di storiografia filosofica», Ed. La Scuola, Brescia, 1978; l’introduzione bibliografica per argomenti (I. Antiintellettualismo o razionalismo? 2. Panteismo o trascendenza? 3. Il metodo e la scienza) fa da premessa a una nutrita antologia degli scritti sul filosofo francese (G. Prezzolini, W. James, Ch. Péguy, A. Thibaudet, V. Jankélévitch, J.P. Sartre, L. Husson, R.M. Mossé-Bastide, G. Deleuze, J. De Tonquédec, J. Maritain, Fr. Olgiati, A. Loisy, H. Gouhier). Kremer-Marinetti ha curato la rassegna bibliografica apparsa nel 1973 in «Etudes bergsoniennes», vol. X, edito dalle PUF, Parigi, pp. 189-195. Negli Stati Uniti P.A. Gunter ha pubblicato il volume H. Bergson. A bibliography – Recised second edition, Philosophy Documentation Center, Ohio, 1986. Per il mondo tedesco: G. Pflug, Die Bergson – Rezeption in Deutschland, «Zeitschrift fiir philosophische Forschung», 1991, n. 2, pp. 257-266. Molto ampia la rassegna della bibliografia contenuta nei due profili: Invito al pensiero di Bergson di C. Migliaccio, Mursia, Milano, 1994 e Introduzione a Bergson di A. Pessina, Laterza, Bari, 1994.

La bibliografia di Bergson è sterminata. Ci limitiamo pertanto ad indicare gli studi fondamentali e quelli in un certo senso più tipici, raggruppandoli in due sezioni: opere di carattere generale e opere su Le due fonti della morale e della religione.

  1. Opere di carattere generale

Ch. Péguy, Note sur M. Bergson et la philosophie bengsonienne, «Cahiers de la Quinzaine», 26 aprile 1914, Émile Paul, Parigi, 1914. Nel saggio Péguy annunciava che avrebbe ripreso il discorso su Bergson e questa volta «da cristiano e da cattolico». Nel maggio Bergson fu messo all’indice dalla Chiesa cattolica. Il poeta e amico di Bergson si affrettò allora a stendere il secondo scritto, che fu interrotto il 1° agosto, giorno in cui il governo francese ordinava la mobilitazione generale e Péguy partiva volontario per il fronte. L’ultimo suo scritto fu, quindi, pubblicato postumo nel 1924 con il titolo Note conjointe sur M. Descartes et la philosophie cartésienne. L’una e l’altra nota sono riportate in Oeuvres en prose, 1909-1914, Gallimard, Parigi, 1957. Sono state tradotte in italiano con il titolo Cartesio e Bergson, a cura di A. Prontera e M. Petrone, Milena, Lecce, 1977.

Hóffding, La philosophie de Bergson, Alcan, Parigi, 1916.

Simmel, Henri Bergson, in «Zur Philosophie der Kunst», 1922 (trad. it. in «aut Aut», n. 204, novembre-dicembre 1984).

Thibaudet, Le bergsonisme, «Nouvelle Revue FranQaise», Parigi, voll. 2, 1923.

Chevalier, Bergson, Plon, Parigi, 1926; rivisto e ampliato nel 1934. Libro che sgombra il campo da molti fraintendimenti.

Jankélévitch, Henri Bergson, Alcan, Parigi, 1931. L’edizione definitiva è del 1959 e su di essa è condotta la traduzione italiana di G. Sansonetti, Morcelliana, Brescia, 1992. Vladimir Jankélévitch, francese di nascita ma di origine russa, ha scritto un libro di penetrante ripensamento personale del bergsonismo. Importante anche l’appendice «Bergson e il giudaismo».

Wahl, H. Bergson, «Nouvelle Revue FranQaise», Parigi, 1939.

Béguin-P. Thévenaz, Essais et témoignages inédites recueillis, Édition de la Baconnière, Neuchàtel, 1943; la seconda edizione presso Colin, Parigi, 1959.

Husson, L’intellectualisme de Bergson, PUF, Parigi, 1947. Libro di grande acume che chiarisce un punto essenziale del bergsonismo, il tipo per così dire di razionalità a cui tende vigorosamente il metodo bergsoniano.

Giusso, Bergson, Bocca, Torino, 1949.

Merleau-Ponty, Eloge de la philosophie, Gallimard, Parigi, 1953; trad. it. E. Paci, Paravia, Torino, 1958; C. Sini, Editori Riuniti, Roma, 1985. È il testo della prolusione tenuta il 15 gennaio 1953 al Collège de France dalla cattedra che era stata di Bergson, Le Roy e Lavelle. Secondo Merleau-Ponty il problema del bergsonismo più che nel rapporto tra tempo e spazio, e, quindi, tra spirito e corpo, sta nel passaggio tra i livelli più profondi della durata e lo spazio, cioè nell’espressione esterna dello spirito.

Mathieu, Bergson – Il profondo e la sua espressione, Edizioni di Filosofia, Torino, 1954. Libro di ampio respiro teoretico. È stato ripubblicato senza alcuna modifica e con lo stesso titolo presso Guida, Napoli, 1971. L’edizione napoletana comprende in più cinque densi saggi e la rassegna critica degli studi bergsoniani in Italia, Francia e Germania.

Fr. Heidsieck, Henri Bergson et la notion d’espace, PUF, Parigi, 1957. Quali che siano le differenze fra le opere di V. Mathieu, di Fr. Heidsiek e di M. Merleau-Ponty, i tre studiosi si incontrano nella individuazione del tema centrale e, se si vuole, della difficoltà della filosofia di Bergson.

R.M. Mossé-Bastide, Bergson et Plotin, PUF, Parigi, 1959.

Zubiri, Cinque lezioni di filosofia, ed. Augustinus, Palermo, 1992 (3° vol. delle Opere). La lezione su Bergson risale, al 1963.

Guitton, La vocation de Bergson, Gallimard, Parigi, 1960. Ora è incluso nei Portraits, il primo dei cinque volumi delle Oeuvres Complètes, Dèsclee de Brouwer, Parigi, 1966.

Robinet, Bergson et la métamorphose de la durée, Seghers, Parigi, 1965.

Deleuze, Le bergsonisme, PUF, Parigi, 1966; trad. it. F. Sossi, Feltrinelli, Milano, 1983. Opera profonda e ben documentata.

Berthèlemy-Madaule, Bergson adversaire de Kant, PUF, Parigi, 1966.

Bachelard, La dialectique de la durée (H. Bergson), PUF, Parigi, 1972.

Meletti Bertolini, Bergson e la psicologia, Angeli, Milano, 1984.

Kolakowski, Bergson, Oxford University Press, Oxford-New York, 1985.

Ph. Soulez, Bergson politique, PUF, Parigi, 1989.

AA.VV., Bergson, naissance d’une philosophie, Atti del Colloquio di Clermont-Ferrand, 17-18 novembre, PUF, Parigi, 1990.

P. Babini, La vita come invenzione: motivi bergsoniani in psichiatria, Il Mulino, Bologna, 1990.

Gouhier, Bergson dans l’histoire de la pensée occidentale, Vrin, Parigi, 1989.

Ronchi, Bergson filosofo dell’interpretazione, Marietti, Genova, 1990.

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Gli scritti polemici nei confronti del bergsonismo sono molto diversi fra loro: alcuni si muovono sul piano della discussione critica, e dunque della filosofia; altri, invece, non superano quello della stroncatura e del pathos denigratorio. Le opere più note dell’uno e dell’altro gruppo sono:

Benda, Le bergsonisme ou une philosophie de la mobilité, Mercure de France, Parigi, 1912.

Une philosophie pathètique, ivi, 1914.

Sur les succès du bergsonisme, ivi, 1914.De Tonquédec, M. Bergson est-il moniste?, «Études», 20 febbraio 1912.

Berthelot, Un romantisme utilitaire, Alcan, Parigi, 1913.

Olgiati, La filosofia di E. Bergson, Bocca, Torino, 1914 (2’ ed. 1922).

Jolivet, Essai sur le bergsonisme, Vitte, Parigi-Lione, 1931. Tra i tomisti critici del bergsonismo Jolivet è il più oggettivo.

Maritain, La philosophie bergsonienne, Rivière, Parigi, 1914 e De Bergson à saint Thomas d’Aquin, Hartmann, Parigi, 1947, trad. it. Mondadori, Milano, 1947; nuova ed. Vita e Pensiero, Milano, 1980. Il giovane Maritain, dopo l’adesione al tomismo, prende le distanze dal maestro, ma la funzione storica e la genialità di Bergson sono rivendicate con calore negli anni della piena maturità. Si vedano anche le pagine dedicate al maestro da Raissa Maritain in I grandi amici, Desclée de Brouwer, Parigi, 1941, trad. it. Vita e Pensiero, Milano, ristampa 1991.

Jacques et Raissa Maritain, Nótre maître perdu et retrouvé in «Cahiers J. Maritain» del 26 giugno 1993. Lo scritto apparve sulla «Revue Domenicaine», in Canadà, nel febbraio 1941, immediatamente dopo la morte di Bergson. Sulla storia dei rapporti tra Bergson e l’ex-discepolo A. Pavan, Bergson e Maritain, Vita e Pensiero, Milano, 1972. Quando Maritain supera del tutto la fase integralista, assume il ruolo di convinto assertore della democrazia e si rifà esplicitamente al messaggio che Bergson svolge nell’ultimo capitolo delle Due fonti. Il libro che meglio attesta il netto prevalere dell’ispirazione bergsoniana è Cristianesimo e democrazia, che fu scritto nell’estate del 1942, in un momento in cui le sorti della guerra potevano ancora destare molta inquietudine. Pubblicato dalle Éditions de la Maison Française, a New York, nel 1943, l’opera fu tradotta in italiano per le Edizioni Comunità di Milano, nel 1950 e riedita da Vita e Pensiero, Milano, nel 1977.

Politzer, La fin d’une parade philosophique: le bergsonisme, Les Revues, Parigi, 1929. Politzer, marxista-leninista, si celò sotto lo pseudonimo di Frangois Arouet, cioè Voltaire. L’opera fu ristampata col nome dell’autore nel 1967 per le edizioni J.J. Pauvert, Parigi.

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Poco dopo la morte del filosofo francese, la «Revue Philosophique», marzo-aprile 1941, era interamente dedicata a lui e recava il titolo Études bergsoniennes – Hommage à H. Bergson. Negli anni successivi nacque con quel titolo una rivista annuale «Études bergsoniennes», che divenne punto di riferimento e di confronto per gli studiosi di Bergson; cessò di essere pubblicata nel 1976. Nel 1959, in occasione del centenario della nascita di Bergson, si tenne a Parigi il X Congresso delle Società di Filosofia di lingua francese. Gli atti furono raccolti e pubblicati in due volumi con il titolo Bergson et nous, Libraire A. Colin, Parigi, 1959-60.

Tra i numeri speciali, che le riviste dedicano di tanto in tanto al filosofo francese, ci limitiamo a segnalare Sfumature. Materiali per rileggere Henri Bergson, «Aut-Aut», n. 204, novembre-dicembre 1984 a cura di P.A. Rovatti. Contiene lo scritto di Bergson Il possibile e il reale e alcuni saggi, apparsi in epoche diverse, di G. Simmel, J. Hyppolite, M. Serres, P.A. Rovatti, F. Sossi, P. Veronesi. La «Revue internatinnale di Philosophie» ha intitolato Bergson (1941-1991) il secondo numero del 1991, il 177. I saggi sono di P.A.Y. Gunter, D.I. Herman, G. Lafrance, A. Kremer-Marietti e K.P. Romanos.

2. Scritti su Le due fonti della morale e della religione

(De) Tonquédec, La clé de Deux sources, «Études», Parigi, 1932. La tesi è che con Le due fonti Bergson non ha superato il monismo dell’Evoluzione creatrice.

Le contenu des Deux sources, «Études», Parigi, 1933.

Sur la philosophie de Bergson, Beauchesne, Parigi, 1936.

Marcel, Un événement philosophigue: «Les deux sources», in «Nouvelle Revue des Junes», 15 aprile 1932.

Compte Rendu della discussion su Les deux sources, tenuta l’11 giugno 1932, all’«Union pour la vérité», nel «Bulletin» della Società, aprile-maggio 1933.

Millot, La théorie bergsonienne de l’obligation morale et ses conseguences pédagogiques, in «Littérature, Philosophie, Pédagogie», luglio 1932.

Jankélévitch, Les deuxsources… d’après H. Bergson, in «Revue de Metaphisique et de Morale», gennaio-marzo 1933.

Loisy, Y-a-t-il deux sources de la morale et de la religion?, Nourry, Parigi, 1933 (2a ed. rivista 1934).

A.D. Sertillanges, H. Bergson et le catholicisme, Flammarion, Parigi, 1941.

Lumières et périls du bergsonisme, ivi, 1941.

Avec Henri Bergson, Gallimard, Parigi, 1941.

Mazzantini, La morale e la religione secondo Enrico Bergson, in «Filosofia perenne e personalità filosofiche», Cedam, Padova, 1942. Sostanzialmente è sulle posizioni di De Tonquédec, ma con toni e sfumature ben diversi.

Davenson (L-H. Marrou), Bergson et l’histoire, in «H. Bergson», Ed. de la Baconière, Neuchàtel, 1942.

Lavelle, La pensée religieuse de Bergson, in «Études bergsoniennes», PUF, Parigi, 1942.

La philosophie française entre les deux guerres, Éditions Montaigne, Parigi, 1942; trad. it. Morcelliana, Brescia, 1949.

Le Senne, L’intuition morale d’après Bergson, in «Études bergsoniennes», PUF, Parigi, 1942.

Conformismo e spiritualità secondo Bergson, in «Trattato diMorale Generale», Parte prima – Ritratti morali, trad. it. G. Morra, Fratelli Fabbri editori, 1969, pp. 323-331. L’edizione francese (PUF, Parigi) è del 1942.

Chevalier, Bergson et les sources de la morale, Plon, Parigi, 1939.

Comment Bergson a trouvé Dieu, in «Cadences II», Plon, Parigi, 1951.

Entretiens avec Bergson, Plon, Parigi, 1959.

Romeyer, Caractéristigues religieuses du spiritualisme de Bergson, in «Archives de philosophie», vol. XVII, n. 1, gennaio 1947.

Brémond, Réflexions sur 1’homme dans la philosophie de Bergson, in «Archives de philosophie», vol. XVII, n. 1 gennaio 1947.

Aron, Note sur Bergson et l’histoire, in «Études bergsoniennes», vol. IV, 1956.

Polin, Y-a-t-il chez Bergson une philosophie de l’histoire?, in «Études bergsoniennes», vol. IV, 1956.

Battaglia, Bergson e la storia, in «Giornale di metafisica», 1957, pp. 180-182.

Maritain, L’ethique bergsonienne et le probléme de la surmorale, in «La philosophie morale – Examen historique et critique des grands systèmes», Gallimard, Parigi, 1960; trad. it. Morcelliana, Brescia, 1971.

É. Gilson, Le philosophie et la théologie, Arthème Fayard, Parigi, 1960; trad. it. Morcelliana, Brescia, 1966 (capitoli 6°, 7° e 8°).

Gouhier, Bergson et le Christ des Évangiles, Artème Fayard, Parigi, 1961; trad. it. Istituto Propaganda Libraria, Milano, 1967. È importante la seconda edizione di questo libro pubblicata da Vrin, Parigi, 1987.

Gallucci Taccone, Introduzione all’etica del Bergson e dello Scheler, Milella, Lecce, 1963.

Morra, Morale della pressione e morale dell’aspirazione secondo Enrico Bergson, in «Ethica», 1963, pp. 41-53. Occorre completare Bergson con Pascal per marcare meglio l’eterogeneità fra il biologico e lo spirituale.

Fabris, La filosofia sociale di Henri Bergson, Resta, Bari, 1966.

Ebacher, La philosophie dans la cité théchnique, Bloud et Gay, Parigi, 1968.

Violette, La spiritualité de Bergson, Édouard Privat Éditeur, Tolosa, 1968.

Mathieu, Intorno a Bergson filosofo della religione, in «Saggi bergsoniani», parte II del volume Bergson – Il profondo e la sua espressione, ed. cit., pp. 328-44.

Larock, Le Socrate «oriental» de Bergson, in «Réseaux», 1972, pp. 47-52.

Lafrance, La philosophie sociale de Bergson, Édition de l’Université d’Ottawa, Ottawa, 1974.

Savognano, L’esperienza religiosa. Da James a Bergson, Benucci, Perugia, 1985.

Buber, Bergson et Simone Weil devant Israél, «Cahiers Simone Weil», 1986, n. 7, pp. 46-54.

Pessina, Oltre l’imperativo categorico. Bergson e la fondazione dell’esperienza morale, «Rivista di Filosofia neoscolastica», 1989, n. 1, pp. 68-101.

L’emozione creatrice. Il significato della morale nella prospettiva di Bergson, «Rivista di Filosofia neoscolastica». 1990, n. 1, pp. 87-119.

Uscatescu, Bergson y la mistica espanola, «Folia humanistica», 1991, n. 323, pp. 465-482.

Schuman, Henri Bergson et Simone Weil, in «Revue des Deux Mondes», novembre 1993, pp. 194-203.

Bertola, La dottrina morale di Henri Bergson, in «Archivio di Filosofia», 1995, 1-3, pp. 454-467.

NOTA: testo tratto da Henri Bergson, Le due fonti della morale e della religione. Saggio introduttivo, traduzione e commento di Matteo Perrini, La Scuola Editrice, Brescia 1996, pp. 21-27, esaurito.