Brescia entra nella rete europea della memoria. Grazie all’iniziativa di Cooperativa Cattolico-Democratica, il 23 novembre saranno posate 10 pietre d’inciampo dedicate ad altrettanti cittadini (nove bresciani e uno di Collebeato) che morirono nei lager nazisti.
Un progetto che ha visto la collaborazione di Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati), Anei (Associazione Nazionale Ex Internati), Archivio storico per la resistenza e l’età contemporanea dell’Università Cattolica di Brescia, Associazione Fiamme Verdi, Anpi (Associazione Nazionale Partigiani), Casa della Memoria e Università popolare Astolfo Lunardi, Comune di Brescia, che si è assunto l’impegno di finanziare l’acquisto delle Pietre d’inciampo per un importo di 1.180,80 euro, e Comune di Collebeato.
Le pietre saranno posate sul marciapiede accanto all’ingresso di quella che fu la casa delle vittime: dieci sanpietrini di circa 10 cm di lato, su cui saranno incisi i nomi, la data di nascita, il Lager e la data di morte. L’idea di ricordare così le vittime del nazismo viene da lontano, dall’artista tedesco Gunter Demnig, che già negli anni ’90 volle combattere il negazionismo in questo modo. L’esempio è stato seguito anche in altre città italiane, come Roma, Merano, Genova.
Ora tocca a Brescia, dove sarà proprio Demnig a posare materialmente le pietre. “Per noi non può essere dimenticato che dei nostri concittadini, che percorrevano le stesse strade che facciamo oggi”, ha commentato Alberto Franchi, presidente della Cooperativa Cattolico-Democratica, che ha tra i suoi principali obiettivi proprio di ricordare le tragedie del ’900, “si sono trovati ad essere arrestati e a morire in quell’inferno. Le pietre d’inciampo sono anche un modo di esprimere la solidarietà alle loro famiglie, oltre che un momento di riflessione per tutta la città”.
Dieci i nomi ricordati, ma in realtà nel Bresciano sono stati almeno una sessantina i morti nei lager nazisti. “Ci auguriamo che la cittadinanza”, ha aggiunto Franchi, “e le istituzioni possano completare questo percorso in futuro”. Nel progetto sono state coinvolte anche le scuole, in particolare gli istituti superiori Arici, Calini, Copernico, Gambara e Piamarta-Artigianelli di Brescia e la scuola media di Collebeato, per ricostruire le biografie. Un libro raccoglierà tutti i lavori e sarà distribuito il 23 novembre. Giovedì 22, invece, alle 10,30, nell’auditorium San Barnaba, un momento di approfondimento per gli studenti delle superiori, sul tema della deportazione, mentre alle 20,45, nel salone Bevilacqua di via Pace 10 si terrà la conferenza “La deportazione in Europa, in Italia e a Brescia.
“Di questo progetto”, ha spiegato Antonio Trebeschi, sindaco di Collebeato, “abbiamo apprezzato il fatto che sappia unire in modo discreto, ma evidente, il ricordo intimo, personale, ad un appello corale che si sta diffondendo in tutta Europa”. “Un’iniziativa che segue anche il Percorso della Memoria”, ha commentato l’assessore al centro storico Mario Labolani, “e che porteremo avanti nel futuro, andando a riempire un vuoto della memoria”. L’iniziativa ha anche ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il plauso del Presidente della Repubblica Federale di Germania Joachim Gauck.
“Importante cogliere l’aspetto europeo”, ha aggiunto Franchi, “perché ricordare questo passato comune, può aiutare a ricostruire futuro migliore”. Lunedì 19 novembre, il progetto approderà anche in Consiglio Comunale di Brescia, dopo essere stato già approvato all’unanimità dalla Commissione Cultura. “Non era un passaggio indispensabile, ma abbiamo deciso di coinvolgere tutto il Consiglio”, ha spiegato l’assessore con delega alla Casa della Memoria, Paola Vilardi, “perché non deve esserci nessuna forza politica pro o contro: è una città che all’unanimità ricorda i suoi concittadini”.
“Il ricordo”, ha concluso Manlio Milani, della Casa della Memoria, “è qualcosa che i deve ravvivare nel tempo, è un passato che non si può dimenticare, ma che diventa un percorso per recuperare l’idea in sé, cogliendo gli insegnamenti dal passato”. Tutte le informazioni sul programma sono disponibili sul sito www.ccdc.it.
Pubblicato su QuiBrescia.it