L’incontro si è tenuto il 22 novembre 2012 alle ore 10,30 nell’auditorium San Barnaba in Brescia gremito da 400 studenti delle scuole superiori bresciane. Sono intervenuti Eraldo Affinati, Gustavo Corni e Gunter Demnig.
Gunter Demnig, artista
Gunter Demnig nasce a Berlino nel 1947.
Nel 1967 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Berlino per frequentare il corso di Pedagogia delle arti nella classe del prof. Herbert Kaufmann. Nel 1971 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Kassel. Successivamente si iscrive alla facoltà di Arti dell’Università di Kassel nella classe di Harry Kramer. Nel periodo 1977-79 svolge attività di progettazione, direzione lavori e realizzazione nell’ambito del restauro di monumenti. Dal 1980 all’85 è collaboratore artistico-scientifico dell’Università di Kassel. Nel 1985 apre un suo atelier a Colonia e lavora a vari progetti. Nel 1990 realizza la prima performance artistica per ricordare la deportazione di Rom e Sinti dalla città di Colonia, compiuta nel 1940. Nel 1993 concepisce il progetto Pietre d’inciampo (Stolpersteine). Nel 1997 prima posa di Pietre d’inciampo a Berlino-Kreuzberg, non autorizzata e legalizzata solo successivamente. Dal 2000 posa delle Pietre d’inciampo in Germania e in Europa. Il 28 gennaio 2010 a Roma la prima posa di Pietre d’inciampo in Italia, seguiranno poi nel 2012 altre Pietre d’inciampo a Roma, L’Aquila, Genova, Merano e poi Brescia. Gunter Demnig ha ottenuto numerosi riconoscimenti pubblici, tra questi l’Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania.
Gustavo Corni insegna Storia contemporanea nella Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento. Con il Mulino ha pubblicato “I ghetti di Hitler” (2001). Tra gli altri suoi libri: “La politica agraria del nazionalsocialismo” (Angeli, 1989), “Storia della Germania” (Il Saggiatore, 1995), “Il sogno del ’grande spazio’. Le politiche d’occupazione nell’Europa nazista” (Laterza, 2005),”Hitler” (Il Mulino, 2007). Con “Popoli in movimento” (Sellerio, 2009) ricstruisce le deportazioni e i genocidi nell’Europa del Novecento: a partire dal primo episodio, le marce della morte degli armeni costretti ad abbandonare la Turchia, e poi lo “scambio” di popolazioni nel corso della guerra greco-turca; a seguire la distruzione degli ebrei d’Europa, e poco prima e contemporaneamente i costi inumani della modernizzazione forzata di Stalin; per finire con la fuga-deportazione dei tedeschi, che avevano colonizzato “lo spazio vitale” dell’est, incalzati dalla Armata rossa e dalle popolazioni liberate dal nazismo.
Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, è nato nel 1956 a Roma dove vive e lavora. Insieme alla moglie, Anna Luce Lenzi, ha fondato la “Penny Wirton”, una scuola gratuita di italiano per immigrati. Ha esordito con Veglia d’armi. L’uomo di Tolstoj (Marietti 1992, Mondadori 1998), un breviario interiore ispirato all’opera del grande scrittore russo. Il suo primo romanzo, d’impronta autobiografica, s’intitola Soldati del 1956 (Marco Nardi 1993). Tra i suoi libri Campo del sangue (Mondadori 1997, finalista al Premio Strega e al Premio Campiello), il diario di un viaggio compiuto con mezzi poveri da Venezia ad Auschtwiz, sulle tracce del nonno, Alfredo Cavina, fucilato dai nazisti il 26 luglio 1944 e della madre, Maddalena, riuscita a fuggire il 2 agosto 1944 alla stazione di Udine da un treno che la stava deportando in Germania; Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer (Mondadori 2002); Peregrin d’amore. Sotto il cielo degli scrittori d’Italia (Mondadori 2010); Elogio del ripetente (Mondadori, 2013), una riflessione autobiografica sulla scuola e le sue difficoltà raccontate dalla parte dei più deboli; L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (Mondadori, 2016, candidato al premio Strega); Il sogno di un’altra scuola. Don Lorenzo Milani raccontato ai ragazzi (Piemme, 2018); I meccanismi dell’odio. Un dialogo sul razzismo e i modi per combatterlo (Mondadori, 2020), scritto con Marco Gatto; Il Vangelo degli angeli (HarperCollins, 2021). Eraldo Affinati ha curato l’edizione completa delle opere di Mario Rigoni Stern, Storie dall’Altipiano (I Meridiani, Mondadori, 2003) e il manuale della Penny Wirton Italiani anche noi (Il Margine, 2011).