BRESCIA, VIALE VENEZIA, 45
QUI ABITAVA
MARIO BALLERIO
NATO NEL 1918
INTERNATO MILITARE
ARRESTATO 8.9.1943
ASSASSINATO A
PRZEMYSL 15.4.1944
Mario Ballerio nacque l’8 luglio1918 a Redona (Bergamo), abitò in viale Venezia 45. Studiò a Brescia presso l’Istituto “Cesare Arici”, sostenendo gli esami di maturità classica nel luglio del 1936, presso il Regio Liceo Ginnasio Arnaldo. Si iscrisse poi al Politecnico di Milano, dove nel 1941 conseguì la laurea in ingegneria. Venne quindi assunto presso le Industrie Tessili bresciane, società di cui il padre Giuseppe era consigliere delegato. Nello stesso periodo si iscrisse alla facoltà di Scienze Politiche ed Economiche dell’Università Cattolica di Milano, corso di laurea che frequentò saltuariamente perché richiamato alle armi dal dicembrednel 1941. L’11 marzo 1943 divenne tenente di complemento nel 7° Reggimento di artiglieria della Divisione Pisa. Dopo l’8 settembre 1943 fu arrestato a Lipsia, dove si trovava per seguire un corso di perfezionamento per ufficiali italiani e fu internato nel lager 327N di Przemysl in Polonia e poi nel sottocampo di Pikulice, dove restò poco più di tre mesi. Le difficili condizioni di vita, caratterizzate da una scarsa alimentazione, dal freddo e dalla fame, in quanto, come altri internati militari, aveva rifiutato di aderire alla Repubblica sociale italiana, indebolirono la sua fibra. Gravemente ammalato di tubercolosi, nella prima decade del gennaio 1944 fu ricoverato presso l’ospedale civile di Przemysl, dove, senza ricevere le cure e il vitto necessari, morì il 15 aprile 1944. Soltanto il 30 ottobre 1949, i suoi familiari ebbero notizie degli ultimi mesi di vita di Marco da una lettera di Mario Mattioli, un suo compagno di prigionia, anch’egli ricoverato presso l’ospedale civile di Przemysl. In essa si legge: «[…] Nei primi due mesi andavo a trovarlo solo due, tre volte la settimana, perché costretto a letto anch’io dalla mia malattia. […] Lo sentivo spesso parlare, talvolta discutere amichevolmente con i compagni di problemi di politica, sulla guerra, di argomenti di ordine tecnico e professionale. […] Medico, suore, infermiere prodigarono a tutti noi le cure più affettuose e non è da far colpa a loro, ma alle limitazioni della guerra se i medicinali difettavano…Il dottor Orlof ha fatto quanto era in suo potere, le buone suore polacche e la generosa popolazione ci hanno recato un grande aiuto sopperendo alla scarsa razione dell’ospedale… Quando potei alzarmi andavo spesso nella stanza di Suo figlio. Purtroppo constatavo il progressivo peggioramento di Suo figlio, la febbre era persistente, le forze scemavano, tuttavia mai ho notato un suo segno di avvilimento. Ebbe tutti i conforti religiosi». Fu sepolto nel cimitero comunale di Przemysl. Nel 1957 la salma fu esumata per essere tumulata nel cimitero militare italiano di Bieleny nei pressi di Varsavia. Solo nel 1993 i parenti conobbero il luogo della sua sepoltura.
A cura degli studenti della classe 5° T del Liceo delle Scienze Umane “Veronica Gambara” di Brescia, anno scolastico 2012-’13.