Giovedì 3 novembre 2016 alle ore 18 nella Sala Bevilacqua di via Pace n.10 a Brescia, si è tenuto il primo dei tre incontri dedicati al ciclo Fedro. Eros e bellezza secondo Platone sul tema: Il carro alato: eros e bellezza nel Fedro.
Maurizio Migliori, professore di Storia della filosofia antica all’Università di Macerata, Vicepresidente della Società Italiana Storia della Filosofia Antica (SISFA), autore di numerose pubblicazioni su Platone, tra cui Il disordine ordinato. La filosofia dialettica di Platone (Morcelliana 2013). È stato rappresentante dell’Europa nell’Executive Committee della International Plato Society dal 2001 al 2007.
Il Fedro è un dialogo che “si impone come una delle più belle presentazioni dell’arte e del pensiero di Platone nella loro globalità” (G. Reale). Esso riguarda la modalità di composizione e l’essenza stessa del discorso corretto, ovvero di un discorso, sia scritto sia orale, che per Platone deve mirare alla comunicazione di quella verità conosciuta dalle anime degli uomini. Per conoscere e comunicare la verità serve però un metodo preciso, ossia il metodo dialettico, tipico della filosofia e non della retorica che mira solo all’opinione. Ma il vero filosofo è il vero amante proprio perché l’amore è la via essenziale che conduce l’anima, mediante il bello sensibile, al bello in sé ossia alla “maggiore manifestazione del Bene” e del vero Essere. Oralità e scrittura, amore e bellezza, filosofia, bene e verità: tutto ciò, e tanto altro, è contenuto in modo mirabile all’interno del Fedro che proprio per questo è tra le pietre miliari e tra i classici senza tempo della cultura occidentale. Riviverlo oggi mediante la sua presentazione teoretica e la sua rappresentazione teatrale – in occasione del quarantesimo anniversario di fondazione della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura – significa in qualche modo riappropriarci di ciò che siamo e custodirne una memoria attiva, che come tale è carica di futuro.
L’iniziativa è stata promossa dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura in collaborazione con i Padri filippini della Pace e il Centro Teatrale Bresciano, con il patrocinio del Comune di Brescia.