Don Lorenzo Milani a 50 anni dalla scomparsa

A cinquant’anni dalla sua scomparsa e in occasione della pubblicazione di tutti i suoi scritti in un’unica opera nei “Meridiani” Mondadori, lunedì 25 settembre 2017 si è tenuto un incontro dedicato a don Lorenzo Milani.
La cittadinanza è stata invitata al Salone Vanvitelliano della Loggia, alle 17.30.
Ingresso libero.

Sono intervenuti:

Federico Ruozzi, curatore dell’edizione Meridiani Don Milani. Tutte le opere (2017).

Eraldo Affinati, scrittore e insegnante nella Città dei ragazzi a Roma.

Luciano Pazzaglia, docente dell’Università Cattolica e direttore dell’Archivio per la storia dell’educazione in Italia.

Ha introdotto Romano Colombini, della Fondazione Trebeschi.

L’attore Luciano Bertoli ha letto alcuni brani tratti dalle opere di don Milani, scelti dai relatori.

Lorenzo Milani: Sacerdote cattolico (Firenze 19231967). Di colta famiglia israelitica, battezzato durante le persecuzioni razziali, nel 1943 entrò in seminario a Firenze. Ordinato prete nel 1947, fu, fino al 1954, cappellano coadiutore a San Donato di Calenzano, dove aprì una scuola popolare. Trasferito poi a Barbiana, centro del Mugello in via di spopolamento, vi fu priore e si dedicò fino alla morte a fare scuola per i ragazzi del paese. Scritti: Esperienze pastorali (1958; ritirato perché ritenuto “non opportuno” dal Sant’Uffizio); L’obbedienza non è più una virtù (1967; raccoglie una lettera aperta in difesa dell’obiezione di coscienza al servizio militare e una lettera ai giudici del processo cui, in conseguenza della prima lettera, M. fu sottoposto); Lettera a una professoressa (1967; redatto in collaborazione con gli allievi della scuola di Barbiana); Lettere (post., 1970). Nella pratica sacerdotale, nell’insegnamento, negli scritti di larga eco anche fuori del mondo cattolico, M. ha proposto l’acquisizione della cultura da parte dei diseredati come mezzo di riscatto, in particolare delle classi contadine, nelle attuali società industrializzate. Nel 2017 la raccolta completa dei suoi scritti è stata pubblicata in due volumi sotto il titolo Don Milani. Tutte le opere (treccani.it – 2017)

Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, è nato nel 1956 a Roma dove vive e lavora. Insieme alla moglie, Anna Luce Lenzi, ha fondato la “Penny Wirton”, una scuola gratuita di italiano per immigrati. Ha esordito con Veglia d’armi. L’uomo di Tolstoj (Marietti 1992, Mondadori 1998), un breviario interiore ispirato all’opera del grande scrittore russo. Il suo primo romanzo, d’impronta autobiografica, s’intitola Soldati del 1956 (Marco Nardi 1993). Tra i suoi libri Campo del sangue (Mondadori 1997, finalista al Premio Strega e al Premio Campiello), il diario di un viaggio compiuto con mezzi poveri da Venezia ad Auschtwiz, sulle tracce del nonno, Alfredo Cavina, fucilato dai nazisti il 26 luglio 1944 e della madre, Maddalena, riuscita a fuggire il 2 agosto 1944 alla stazione di Udine da un treno che la stava deportando in Germania; Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer (Mondadori 2002); Peregrin d’amore. Sotto il cielo degli scrittori d’Italia (Mondadori 2010); Elogio del ripetente (Mondadori, 2013), una riflessione autobiografica sulla scuola e le sue difficoltà raccontate dalla parte dei più deboli; L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani (Mondadori, 2016, candidato al premio Strega); Il sogno di un’altra scuola. Don Lorenzo Milani raccontato ai ragazzi (Piemme, 2018); I meccanismi dell’odio. Un dialogo sul razzismo e i modi per combatterlo (Mondadori, 2020), scritto con Marco Gatto; Il Vangelo degli angeli (HarperCollins, 2021). Eraldo Affinati ha curato l’edizione completa delle opere di Mario Rigoni Stern, Storie dall’Altipiano (I Meridiani, Mondadori, 2003) e il manuale della Penny Wirton Italiani anche noi (Il Margine, 2011).

L’iniziativa è stata organizzata da Fondazione Calzari Trebeschi e Cooperativa cattolico-democratica di cultura, con il patrocinio del Comune di Brescia.