L’iniziativa, coordinata dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, in collaborazione con il Comune di Tignale, ANED, ANEI, Archivio storico per la Resistenza e l’età contemporanea dell’Università Cattolica – Brescia, Associazione Fiamme Verdi, ANPI, Casa della Memoria, Università Popolare Astolfo Lunardi, vede l’attiva partecipazione degli studenti delle scuole superiori del territorio.
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Si tratta di piccoli sanpietrini ricoperti da una lastra di ottone sulla quale sono incisi i dati biografici essenziali di una persona uccisa dalla violenza nazista e fascista: nome, anno di nascita, la data e l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. La Pietra viene collocata nel marciapiede davanti alla casa della vittima, così che chiunque può “inciamparvi” per caso e fermarsi a pensare. Questo progetto si è diffuso in 21 Paesi europei. Così viene descritto dall’autore: “La mia arte non vuole fornire risposte, ma sollevare domande che sono poi quelle che ci pone la nostra storia. Le Pietre d’Inciampo devono far inciampare la testa e il cuore delle persone”.