Corriere della Sera, 22 febbraio 2022
L’incontro on line animato dagli studenti dei Licei Arnaldo e Capirola. Intervengono Francesco Miano, Gian Luigi Paltrinieri e Carla Danani
Termine che deriva dal latino antico, l’etimologia di «responsabilità» rimanda all’atto del «rispondere», del «promettere». Ma cosa? E a chi? In tempi in cui l’idea di responsabilità della collettività si è spesso scontrata con la libertà del singolo, intesa come autodeterminazione assoluta, è la filosofia e lo spirito critico che ne deriva a ridefinirne i confini e illuminarne gli spazi. Giunte alla diciassettesima edizione, le Lezioni di filosofia proposte dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura riprendono in versione on line lunedì 21 febbraio alle 1 8 (proseguendo il 28 febbraio e 7 marzo), coinvolgendo gli studenti dei licei bresciani, Arnaldo di Brescia e Capirola di Leno, che interverranno con le proprie riflessione o perplessità: un’iniziativa organizzata da Luca Ghisleri, docente di Filosofia teoretica all’Università del Piemonte Orientale.
Responsabilità, libertà e giustizia saranno i temi scandagliati da Francesco Miano, ordinario di Filosofia morale a Napoli, Gian Luigi Paltrinieri, di Filosofia teoretica a Venezia, e Carla Danani, di Filosofia morale a Macerata, che aiuteranno a declinarne i significati, le connessioni e la loro attualizzazione.
Prof. Miano, come si può intendere oggi il concetto di responsabilità?
«Questa parola ha oggi un uso giuridico, politico, ma anche filosofico importante, soprattutto a partire dalla filosofia del Novecento e in quella odierna. Indica una relazione dai tratti complessi, di me con me stesso, di me con gli altri e infine con la vita. Significa “rispondere” ad un appello, ad una situazione, alla storia e al nostro tempo. Vi è responsabilità della scienza, della politica, dei governanti e dei cittadini, degli intellettuali, della cultura, del pensare stesso».
Quale rapporto tra responsabilità e libertà, concetti posti spesso in antitesi oggi dalla stessa politica e nelle scelte civili?
«L’idea di responsabilità è strettamente congiunta a quella di libertà. Una libertà che non si traduce in scelta responsabile rimane astratta. Vi è una prospettiva “relazionale” che permette di riconoscere gli altri e da qui emergono aspetti dell’etica fondamentali. Non ci può essere responsabilità in alternativa alla libertà, poiché solo dal loro legame possono derivare scelte sagge, ragionevoli e contribuire alla vita personale, sociale e politica in modo adeguato. La libertà viene vissuta nelle relazioni, se sono insieme ad altri ne sono responsabile. Mounier sosteneva che “l’uomo libero è quello che il mondo interroga e che risponde, l’uomo responsabile”.
Si può delineare un’etica della responsabilità?
«Questo tipo di etica viene generalmente definita “etica dell’agire” e delle sue conseguenze. L’etica della responsabilità non è in contraddizione con quella tradizionalmente definita etica dei principi e dell’intenzione, del perché agisco. Una adeguata etica della responsabilità integra l’etica dell’intenzione buona/retta per poter compiere un’azione etica/morale. Aggiunge all’istanza che ha a che vedere con i principi di ordine morale che guidano l’agire una valutazione sui mezzi utilizzati per raggiungere il fine e le sue conseguenze più o meno prevedibili. A volte bei principi implicano conseguenze problematiche o intenzioni non traducibili in azione. In definitiva l’etica della responsabilità ha senso e valore riscoprendo il carattere originario della responsabilità umana, la responsabilità è dimensione costitutiva e unitaria di ogni essere autenticamente umano».