Il secondo appuntamento della XVIII edizione delle Lezioni di filosofia (che hanno considerato tre distinti temi tra loro organicamente connessi: Anima, Mondo, Dio) si è tenuto venerdì 24 febbraio 2023 a Brescia, nella Sala Bevilacqua di via Pace n. 10 alle ore 18: il prof. Massimo Marassi, ordinario di Filosofia teoretica nell’Università Cattolica di Milano, ha parlato del Mondo.
Massimo Marassi è professore ordinario di Filosofia teoretica nell’Università Cattolica di Milano, dove dirige anche il Master di Competenze filosofiche per le decisioni economiche. È vicepresidente della Stiftung Studia Humanitatis di Zurigo e dal 2012 dirige la «Rivista di Filosofia Neo-Scolastica» (fondata nel 1909). Si è occupato di storia dell’umanesimo (Bruni, Alberti, Vico), della neoscolastica tedesca (Rahner, Lotz), di ermeneutica (Schleiermacher, Heidegger, Grassi, Gadamer), di filosofia trascendentale (Kant) e del pensiero postmoderno (Lyotard). Ha coordinato l’edizione dell’Enciclopedia filosofica (Bompiani, Milano 2006), in 12 volumi. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Ermeneutica della differenza. Saggio su Heidegger (Vita e pensiero, Milano 1990); la curatela dell’Ermeneutica di Schleiermacher (Rusconi, Milano 2000); Metafisica e metodo trascendentale. Johannes B. Lotz e la struttura dell’esperienza (Vita e pensiero, Milano 2004); la curatela della Critica del giudizio di Kant (Bompiani, Milano 2015); Ermeneutica (Editrice bibliografica, Milano 2017); Metamorfosi della storia. Momus e Alberti (Mimesis, Milano 2020).
Il mondo indica nel linguaggio quotidiano “l’insieme delle cose e dei viventi”, mentre in generale può essere inteso come la “totalità ordinata (cosmo) contrapposta al caos, ossia allo stato di disordine anteriore alla formazione del mondo e dal quale il cosmo stesso è emerso”. Per gli antichi esso era considerato come increato e necessario e connotato da un regolare ordine ciclico, mentre secondo la concezione cristiana esso deriva da un atto libero e creatore di Dio (che quindi gli è trascendente) ed è connotato da una temporalità lineare (che “conduce dalla genesi alla fine del mondo”). La riflessione moderna riprende la concezione classica del mondo come “insieme degli enti naturali retto da ordine e misura”, anche se – sulla scia della visione cristiana – esso assume una dimensione infinita estranea alla prospettiva greca. Il mondo, in conformità alla scienza moderna, è concepito come una macchina, “il cui ordine può ben essere ricostruito dalla ragione matematica”. In questo mondo “meccanico” sembra così non esserci più spazio per la libertà e la spiritualità umane, riconsiderate però da Kant quando parla in ambito morale del mondo noumenico e del “regno dei fini”. Nell’epoca contemporanea il concetto è ripreso, tra l’altro, da Husserl che parla di “mondo della vita” (inteso come “il mondo in cui viviamo intuitivamente, con le sue realtà, così come si danno” ossia come il “luogo di tutte le evidenze originarie”, che poi sono elaborate oggettivamente dalle varie scienze) e da Heidegger per il quale l’uomo (l’esserci) è un essere nel mondo (nel senso che è costitutivamente in rapporto con l’ambiente presso cui dimora e di cui si prende cura nel proprio progetto esistenziale). In riferimento al contesto attuale si tratta, certo, di comprendere in modo adeguato come la complessità e l’iper specializzazione che connotano la ricerca scientifica (supportata dal dispositivo tecnologico) possano aiutare a conoscere sempre più ampiamente il mondo, consentendo però – al di là di ogni dispersione nullificante – il permanere di una concezione unitaria di esso.