Giovedì 25 maggio alle ore 18 nella Libreria Paoline in Brescia, Via Gabriele Rosa n.57, si terrà la presentazione del recente libro di Daria Gabusi “Bianchini. L’educazione nella Resistenza e nella Costituzione” (Scholé – 2023). L’Autrice, storica e docente nell’Università Giustino Fortunato di Benevento, dialogherà con Raffaella Perin, docente di Storia del cristianesimo contemporaneo nell’Università Cattolica, sede di Brescia.
Introduce Rolando Anni, segretario scientifico dell’Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’Età contemporanea.
L’iniziativa è promossa da ACLI provinciali di Brescia, Fiamme Verdi, ANPI, CCDC, Azione Cattolica, Casa della Memoria, Editrice Morcelliana, Fondazione Calzari Trebeschi, Voce del Popolo, Libreria Paoline.
Raffaella Perin insegna Storia del cristianesimo contemporaneo nell’Università Cattolica, sede di Brescia. Ha curato, tra gli altri, i volumi: «Chiesa cattolica e minoranze in Italia nella prima metà del Novecento» (2011), «Pio XI nella crisi europea» (2016) e «La radio del Papa» (2017).
Daria Gabusi è professore associato di Storia della pedagogia presso l’Università “Giustino Fortunato” di Benevento e insegna Storia dell’educazione nella sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel catalogo Scholé: I bambini di Salò. Il ministro Biggini e la scuola elementare nella Rsi (1943-1945) (2018); La svolta democratica nell’istruzione italiana. Luigi Gui e la politica scolastica del centro-sinistra (2022 2ed.); ha curato, di E. Rinaldini, Il sigillo del sangue. Diario spirituale di un maestro partigiano (2022 5ed.).
Il libro. Insegnante, redattrice, giornalista: è il ritratto di Laura Bianchini (1903-1983), partigiana, madre costituente e parlamentare della Repubblica Italiana. Sorretta da una profonda spiritualità evangelica, da una solida cultura filosofico-pedagogica e da uno spiccato senso sociale, Bianchini ha superato con tenacia alcune barriere escludenti (di classe, di genere) e ha attraversato, a tratti da protagonista, i crinali culturali, politici e istituzionali che hanno segnato la storia nazionale novecentesca. Come molti altri cattolici che vissero in quel periodo, ha offerto un contributo determinante alla ricostruzione del Paese nel secondo dopoguerra, dal punto di vista etico-civile, giuridico, sociale e spirituale. Ricostruzione che doveva passare dall’educazione, che per Bianchini è difesa della persona dal rischio totalitario e aspirazione al bene comune, nel rispetto delle libertà democratiche e della pluralità delle opinioni. L’attività dell’educatore cristiano culmina nella formazione di una coscienza sociale, che giunge ad amare l’umanità fino a servirla.