Oltre 40 anni di impegno e passione. Più di 1.000 incontri di cui 100 in provincia e 100 rivolti agli studenti. 90 proiezioni di film e 90 spettacoli teatrali, oltre a concerti, mostre, proiezione di film, e innumerevoli conferenze e presentazioni di libri, 150 relatori stranieri invitati, 28 libri pubblicati.
E migliaia di voci per raccontare il passato e il presente. Tante riflessioni per far riscoprire, soprattutto ai giovani, i valori più alti dell’uomo e la forza liberatrice del messaggio cristiano.
Siamo orgogliosi di questa lunga avventura.
Siamo orgogliosi di questo percorso fra arte, cultura, filosofia, testimonianze civili e religiose per accrescere la consapevolezza nostra e della comunità in cui viviamo, affinché qualsiasi cosa una persona faccia, impari a chiedersene non solo il perché, ma anche – ecco l’insegnamento socratico – qual è il senso.
Siamo orgogliosi della nostra autonomia e dell’aver assunto fin dall’inizio come valori di fondo la democrazia e l’ispirazione cattolica, intesa in senso etimologico: come apertura al tutto e alla sua complessità, senza rassicuranti riduzionismi.
In questi quattro decenni abbiamo ospitato scienziati premi Nobel come Carlo Rubbia, John Eccles, Abdus Salam e Samuel C.C. Ting, scrittori come Mario Pomilio e Dominique Lapierre, filosofi come Giovanni Reale e Julia Kristeva, che ha concluso un ciclo di incontri dedicato all’Europa, nostra patria più ampia.
E ancora uomini e donne che con generosità ci hanno offerto il proprio pensiero: dal priore di Bose Enzo Bianchi al regista Ermanno Olmi, dal giudice Raffaele Cantone a Bruno Hussar, fondatore di Nevé Shalom, dal teologo protestante Jürgen Moltmann a Christian Führer, promotore delle lotte non violente che hanno portato alla caduta del Muro di Berlino. E ancora l’Abbé Pierre, Helder Camara, Antonino Zichichi, Carlo Maria Martini, Sergio Zavoli, Romano Prodi, Domenico Quirico, Vittorio Strada, Gunter Demning e le sue Pietre d’inciampo, Carlo Rivolta e le rappresentazioni sceniche dei dialoghi platonici, e tanti altri.
Un grande dissidente sovietico, Andrej Siniavskij, è stato protagonista di due memorabili incontri nel 1977 e nel 1986, il fondatore di Amnesty International Peter Benenson ha parlato sul legame tra diritti dell’uomo e la pace autentica, il Premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel ripercorso la lotta non violenta per la democrazia nell’America latina. Era il 16 ottobre 1985 quando Simon Wiesenthal ci parlò di quanto la giustizia internazionale sia condizione di pace. Le sale non bastavano a contenere l’enorme folla convenuta.
Il 9 ottobre 2002 la scrittrice Svetlana Aleksievič, futuro premio Nobel per la letteratura, ha presentato il suo libro Preghiera per Černobyl’ accompagnata dalla cantautrice russa Elena Frolova, le cui canzoni dolenti si ispiravano alle liriche di grandi poeti russi.
Teatro gremito nel 2015 per lo scrittore israeliano David Grossman, che, insieme a Gad Lerner, ha presentato il suo libro Applausi a scena vuota e ci ha espresso le sue più profonde aspirazioni di pace.
Dopo più quarant’anni, se si guarda al passato, è imponente lo sforzo di animazione culturale rivolta alla comunità bresciana. Uno sforzo che, crediamo, è riuscito a restituire slancio interiore a quanti si riconoscono nel messaggio cristiano e a coloro che non hanno smesso di cercare e di cercarsi.