Don Luigi Merola, un prete contro la camorra

Voce del Popolo, 25 febbraio 2011

I concetti di giustizia, legalita’ e diritto sono fondamentali nella creazione di uno Stato, su di essi si basano il vivere pacifico, il benessere comune e civile di tutte le comunità presenti nella società. Ma purtroppo non sempre questi principi sono rispettati. La scorsa settimana si è tenuto, presso la sede dei Padri della Pace in città, un interessante incontro su questi temi, ospiti don Luigi Merola, parroco a Napoli, che vive sotto scorta per motivi di sicurezza e il dott. Nicola Maria Pace, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale, Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia. L’ appuntamento è stato organizzato dalla Compagnia Cattolico Democratica di Cultura, in collaborazione con Padri della Pace, Centro Studi per l’Educazione alla Legalità dell’Università Cattolica, Confraternita dei Santi Faustino e Giovita, Rete Antimafia di Brescia e Ammazzateci tutti. Don Merola nel corso del suo intervento ha parlato del suo impegno a favore della legalità e contro la camorra. Don Luigi, ordinato sacerdote nel 1997,  è oggi parroco di San Carlo alle Brecce, Napoli. Ha iniziato la sua attività pastorale nel quartiere di Forcella. Dal 2004, dopo la tragica morte di Annalisa Durante, una giovane uccisa dai proiettili vaganti, don Luigi vive sotto scorta. La sua attività è rivolta, in particolare, ai bambini del quartiere, che ritrovano la parrocchia come unico punto di aggregazione e alternativa alla strada. E’ fondatore e presidente della fondazione onlus “A voce de’ creature”  attiva contro il degrado sociale nei quartieri poveri della metropoli campana. Merola ha ricevuti vari riconoscimenti, tra cui il premio “Paladino dell’infanzia” nel 2005. E’ stato chiamato a far parte dall’ottobre 2006 del Comitato nazionale “Scuola e legalità” del Ministero della Pubblica Istruzione, è inoltre, dal 2010 consulente gratuito della Commissione Parlamentare Antimafia. La fondazione “A voce de’ creature”, il cui motto è “Meglio morire in piedi che vivere una vita inginocchiati” ha sede sia a Napoli che a Pompei ed assiste più di 100 bambini sottratti alla strada nella convinzione che nessuno nasce delinquente. «Napoli è una città in cui troviamo santità e violenza – ha esordito don Luigi- una città che non si arrende e che cerca di risorgere. A Napoli, come in altre zone del Meridione, bisogna vivere la dimensione del Vangelo in tutta la sua pienezza, per cui si deve uscire dal tempio e costruire la chiesa in strada, andando incontro ai ragazzi che passano le loro giornate nei bar, dando conforto a quanti hanno perso il lavoro ». Purtroppo, come ha spiegato don Merola i problemi della criminalità riguardano l’Italia intera. La camorra è un organizzazione capillare che è penetrata fortemente anche al nord Italia. Negli ultimi due anni lo Stato ha confiscato alla criminalità organizzata più di undicimila beni, ubicati in diverse regioni italiane, tra queste la Lombardia risulta al quarto posto per numero di beni confiscati preceduta solamente da Sicilia, Campania e Calabria. Il Procuratore Pace ha espresso grande apprezzamento e stima per l’impegno di don Luigi e ha rimarcato l’importanza della presenza di testimoni come don Merola, don Luigi Ciotti, don Mario Vatta, don Marcello Cozzi, e altri, persone che rappresentano l’altra faccia dell’antimafia e che sono posizionate in modo strategico sullo scacchiere italiano. Il Nella nostra città fortunatamente non abbiamo una cultura di mafia radicata, ma la criminalità organizzata esiste. «La mafia trionfa quando crea intorno a sé un vuoto culturale e civile- ha sottolineato il Procuratore Pace- Non si può neppure immaginare un attacco alla criminalità organizzata, senza la promozione della cultura della legalità; la cultura di mafia modifica pesantemente il costume e richiede tempo per sradicarla ». Per maggiori informazioni sull’attività di don Luigi è possibile consultare il sito della Fondazione www.avocedecreature.it.