Venerdì 26 ottobre 1979 nella Sala Bevilacqua di via Pace n.10 a Brescia. alle ore 21 si è tenuto un incontro, promosso dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura sul tema: “Droga di Stato: rimedio o soluzione cinica?”. Sono intervenuti Mino Martinazzoli, senatore e giurista; Corrado Luzzago, Medico del CEIS di Brescia, Giambosco Ferrari, psicologo del Centro di Assistenza sociale di Bergamo e l’avvocato Innocenzo Gorlani.
Mino Martinazzoli. Nato a Orzinuovi nel 1931, avvocato, uomo di grande rigore morale, Martinazzoli è stato uno dei principali esponenti della corrente della sinistra interna e del cattolicesimo progressista. Da segretario ha guidato la difficile fase post-Tangentopoli e del traghettamento del partito fino alla nascita del Ppi. Ministro della Difesa, ministro della Giustizia, ministro delle Riforme Istituzionali, Martinazzoli è stato ininterrottamente in Parlamento dal 1972 al 1994, prima come senatore poi come deputato fino agli ultimi due anni di attività trascorsi nuovamente da Palazzo Madama. Quando nel 1994 tornò a Brescia per diventarne sindaco, il suo fu un tentativo di ritiro dalla vita politica e da un mondo uscito stravolto dall’uragano Tangentopoli. Nel 2000, però, fu “richiamato” dal centrosinistra e accettò di correre per la presidenza della Regione Lombardia, ma fu sconfitto da Roberto Formigoni. Restò in consiglio regionale per tutta la legislatura, mentre nel 2004 venne eletto presidente di Alleanza Popolare-Udeur. Nel corso della lunga esperienza parlamentare, Martinazzoli fu anche presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sul caso Lockeed. Nel partito fu, con Giovanni Galloni, Luigi Gramelli, Leopoldo Elia e Guido Bodrato, uno degli esponenti più significativi dell’area Zaccagnini che innescò il processo di rinnovamento della Democrazia Cristiana alla fine degli anni ’70. (https://www.repubblica.it/politica/2011/09/04)