È con vera gioia che accogliamo un ospite illustre come Olivier Clément, una delle voci più alte del pensiero cristiano di questi ultimi trent’anni. La sua autobiografia spirituale, L’altro sole, ci fa toccare con mano come egli abbia attraversato l’esperienza dell’ateismo di impianto marxista, che sta in certo modo sempre alla base di ogni riflessione di Clément. Infatti, dal momento in cui l’ateismo diventa, per la mediazione di ideologie politiche, un fenomeno di massa e una mentalità corrente, esso si pone come l’interlocutore inevitabile del cristiano.
Clément non aspettò certo il 1989 per vedere ciò che oggi è diventata una constatazione comune, da cui tuttavia non sempre si ha il coraggio di trarre tutte le conseguenze necessarie: il materialismo, quali che ne siano i sogni di luminoso avvenire, porta sempre con sé la più radicale alienazione dell’uomo e ha pertanto un inevitabile esito nichilistico. Si può dire che il sottotitolo del libro I visionari – sottotitolo che suona appunto: sul superamento del nichilismo – ci dia il senso fondamentale della testimonianza cristiana di Clément in campo culturale. In quest’epoca di "confusione e furore" la cosa di gran lunga più importante, in ultima analisi, è il rinnovamento spirituale, la rivolta dello spirito che sola potrà donare agli uomini ragioni per vivere senza odiare e senza odiarsi e la possibilità di una pienezza d’esperienza umana, che a noi piace chiamare umanesimo cristiano. I percorsi preferenziali di un disegno così semplice e grandioso nello stesso tempo sono anch’essi espliciti. La nostra modernità – pensa Clément – può meglio riscoprire il Cristianesimo attraverso la primavera del pensiero cristiano, la Patristica (Alle fonti con i Padri s’intitola una delle opere più importanti di Clément, edita da Città Nuova).
L’altra direttrice è quella che fa scoprire all’uomo contemporaneo che Dio è libertà. Qui le guide all’intelligenza del Vangelo diventano in primo luogo Dostoevskij, Berdiaev, Lossky, insomma i grandi pensatori russi insieme ai grandi santi e maestri di spiritualità della Chiesa ortodossa.
La terza idea-forza che vivifica dal di dentro il pensiero, gli scritti, l’azione di Olivier Clément è l’ecumenismo: la passione per la riconciliazione tra le confessioni cristiane. In particolare egli è stato da sempre uno degli artefici del dialogo tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa. "Uno scambio profondo comincia a realizzarsi. L’Ortodossia – scrive Clément nelle ultime pagine del suo agile volumetto La Chiesa ortodossa, edito dalla Queriniana – ha bisogno dell’Occidente cristiano, del suo rigore esigente e laborioso, della sua esperienza del mondo moderno, per superare i peccati storici dell’Oriente e prendere seriamente coscienza del suo messaggio e del suo servizio. In cambio, essa ha dei tesori da partecipare". Tesori di poesia, di spiritualità, di esperienza mistica. Tesori che ci fanno scoprire com’è inesauribile la polifonia dell’unico messaggio che Cristo affida all’intelligenza e alla fedeltà di quanti si pongono alla sua sequela.
Voce del Popolo, 16.2.1990. Articolo scritto in occasione dell’incontro promosso dalla Ccdc con Olivier Clément.