Su iniziativa della Ccdc, martedì 23 febbraio 2010 alle ore 20.45, nella Sala Bevilacqua di via Pace 10 – Brescia la scrittrice ANTONIA ARSLAN, di fronte ad un foltissimo pubblico, ha tenuto una conferenza sul tema: “Gli armeni dal genocidio alla speranza”.
Ha introdotto la conversazione Pietro Gibellini, ordinario di letteratira italiana nell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia.
Antonia Arslan, laureata in archeologia, è stata docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. Nel 1986 esordisce con “Dame, droga e galline. Il romanzo popolare italiano fra Ottocento e Novecento”, Edizione Unicopoli. Nel 1998 esce “Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra ‘800 e ‘900”, edito da Guerini. Il suo lavoro prosegue con la traduzione di alcune opere del poeta Daniel Varujan: le raccolte “Il Canto del Pane”, (Guerini 1992) e “Mari di Grano” (Edizioni Paoline 1995). D’ora in poi, il lavoro dell’autrice si orienterà sull’identità armena. Curerà un libretto divulgativo sull’Armenia (“Metz Yeghèrn. Il genocidio degli armeni”, di Claude Mutafian, Guerini Editore) e una testimonianza di sopravvissuti rifugiati in Italia (“Hushèr. La Memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni”, Guerini Editore). Per la Rizzoli, nell’aprile 2004 in prima edizione, esce il romanzo “La masseria delle allodole” e nel 2009 “La strada di Smirne”.