L’ultimo appuntamento con le “Lezioni di filosofia” (XIII edizione) si è tenuto venerdì 22 aprile 2016 alle ore 18,00 nella Sala Bevilacqua di via Pace n.10 a Brescia: il prof. Maurizio Pagano ha parlato parlerà su Il problema della libertà in Hegel.
L’incontro è stato promosso dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura in collaborazione con i Padri della Pace.
Maurizio Pagano è professore ordinario di Filosofia della Comunicazione presso l’Università del Piemonte Orientale. Ha dedicato le sue ricerche alla filosofia classica tedesca, con particolare riferimento al pensiero di Hegel, e ad alcune questioni nodali del dibattito contemporaneo, tra cui il pluralismo culturale e religioso e il tema dei conflitti e della violenza nell’età globale. Tra le sue pubblicazioni: Storia ed escatologia nel pensiero di W. Pannenberg (Mursia, Milano 1973); Hegel: la religione e l’ermeneutica del concetto (Esi, Napoli 1992); la traduzione (con introduzione e analisi del testo) di G.W.F. Hegel, Fenomenologia dello spirito. Prefazione, Introduzione, Il sapere assoluto (Sei, Torino 1996); Lo spirito. Percorsi nella filosofia e nelle culture, ed. (Mimesis, Milano-Udine 2011).
Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831) supera il dualismo moderno tra spirito e natura attribuendo la libertà a una soggettività identificata col movimento dialettico del processo logico-metafisico. Come egli sostiene nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, l’“idea non resta in se stessa, ma con la libertà di un’assoluta necessaria spontaneità s’estranea da sé come natura” per poi tornare a se stessa, inaugurando “una forma superiore dell’assoluto e della sua libertà come spirito”. Per questo la libertà non è il libero arbitrio che ha “come contenuto determinate inclinazioni ed è privilegiamento di una tendenza rispetto a un’altra”. Per Hegel nello spirito soggettivo la “verità dell’arbitrio è la libertà, che non è più appagamento particolare, ma ‘appagamento universale’ della volontà, che è felicità”. La libertà poi si realizza nel mondo come spirito oggettivo in cui essa è “piena solo nella sua realizzazione storica” che si concretizza nell’eticità (le istituzioni) la quale “è l’idea della libertà, idea intesa come il bene vivente” e come “il concetto della libertà divenuto modo sussistente e natura dell’autocoscienza”. In questa prospettiva la libertà concreta è “appartenenza a ciò che ci dà vita ed è il senso dello stesso liberto arbitrio (libertà astratta) come capacità di adesione al bene”. Infine, secondo Hegel, la pienezza della libertà “non avviene nella storia, ma è solo nello spirito assoluto, libero in-sé e per -sé, in cui la libertà dello spirito soggettivo, che è libero ‘per sé’, e quella dello spirito oggettivo che è libero ‘in sè’ (nelle forme storiche e istituzionali) si sintetizzano” (F. Botturi).