Mercoledì 22 febbraio 1978 nella Sala Bevilacqua di via Pace n.10, ore, 20,30, si è svolto un dibattito a più voci sul messaggio religioso dell’ebraismo contemporaneo a partire dalla figura di Abraham Joshua Hesche promosso dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura. Sono intervenuti i rabbini Rav Elia Kopciowski e Rav Davide Nizza, e i teologi cattolici Felice Montagnini e Arturo Lorini.
Rav Elia Kopciowski, nasce a Roma il 21.05.1921. Consegue il titolo di “Maskil” al Collegio Rabbinici Italiano di Roma nel 1961 e la “Semikhà” nel 1971. È Rabbino Capo di Trieste. È insegnante presso le scuole ebraiche di Milano. Diviene Rabbino capo di Milano dal 1970 al 1980, ed è Presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia. È autore di diversi saggi sull’ebraismo. Muore a Trieste il 13.07.2002, è sepolto a Milano. (http://www.rabbini.it – 2019)
Rav Davide Nizza, nasce a Genova il 22.2.1947. Consegue il titolo di “Maskil” al Collgio Rabbinico di Milano nel 1987. È direttore delle materie ebraiche e poi Preside delle scuole della Comunità Ebraica di Milano. Si trasferisce a Gerusalemme (Israele) dove tuttora vive. (http://www.rabbini.it – 2019)
Felice Montagnini nasce il 16 agosto 1923 a Mazzano, dove frequenta la scuola elementare per entrare giovanissimo in Seminario a Brescia. Diventerà sacerdote il 21 luglio del 1946 a Ciliverghe, sua parrocchia d’origine. La formazione. A Roma compie gli studi universitari (1945-1948). Consegue quindi la licenza in Teologia alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (1949), allora con sede a Venegono (VA), e in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico (1949); completerà la sua formazione con il dottorato in Teologia biblica presso la Pontificia Universitas “Antonianum” (1971), discutendo una tesi su Rom 5,12-14 alla luce del dialogo rabbinico. Lo studioso. La preziosa amicizia di studiosi stranieri di chiara fama, come Jacques Dupont e Joachim Jeremias, porta presto il suo nome sulla scena internazionale, grazie anche ai convegni della Studiorum Novi Testamenti Societas e al Colloquium Oecumenicum_Paulinum, che lo avranno spesso come relatore, specialista indiscusso della letteratura paolina. La presenza frequente di Dupont a Brescia sarà occasione di scambi e confronti preziosi, soprattutto per quanto attiene agli studi sugli Atti degli Apostoli e gli scritti di Paolo. Con C. Ghidelli, Montagnini curerà l’editing di una miscellanea di studi celebrativi in occasione del settantesimo compleanno dello studioso (Testimonium Christi. Scritti in onore di Jacques Dupont, Brescia 1985). Tuttavia il fattore che più contribuirà a farne una personalità di spicco nel settore degli studi biblici è la curatela, con Giuseppe Scarpat e Omero Soffritti, dell’edizione italiana del Theologisches Wörterbuch zum Neuen Testament, a cui collabora anche come traduttore di vari volumi dall’originale tedesco. Infatti il Grande Lessico del Nuovo Testamento (1963-1992), apparso contemporaneamente all’edizione inglese, avrà il grande pregio di permettere anche ai lettori d’area linguistica neolatina di accedere all’opera monumentale di Gerhard Kittel, divenuta subito uno strumento indispensabile per l’esame del testo biblico. La carriera accademica – in parallelo all’insegnamento dell’esegesi vetero e neotestamentaria in Seminario (1948-1987; 1994-2001) – inizia nella sede bresciana dell’Università Cattolica (1966-1990), dove tiene in un primo tempo l’insegnamento di Introduzione alla teologia ed è presto incaricato di Storia del cristianesimo, istituito dal Rettore Giuseppe Lazzati in omaggio alla sua già nota competenza in ambito biblico. Viene quindi nominato professore di Filologia ed esegesi neotestamentaria nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova (1985-1995), dove assicura anche l’insegnamento di Ebraico e lingue semitiche comparate. L’attività scientifica. A Brescia diviene nel frattempo Direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose della Cattolica (1993-1997), e assume nel contempo la direzione di Bibbia e Oriente (1982-1986) succedendo direttamente al fondatore della rivista, Giovanni Rinaldi. Con la sua forte personalità segna anche i primi passi di Parole di vita (1962-1971), rivista dell’Associazione Biblica Italiana (ABI), la cui linea editoriale si pone con lui specificamente nell’ambito dell’esegesi e della teologia biblica. È tra gli organizzatori dei primi Convegni di studi dell’ABI, cui frequentemente interviene con relazioni e comunicazioni. Anche Rivista Biblica, organo ufficiale dell’Associazione, e Humanitas beneficiano spesso del suo contributo, in quest’ultimo caso qualificato anche dalla partecipazione alla Redazione e al Comitato scientifico della rivista. Le stesse case editrici bresciane per anni potranno avvalersi della sua consulenza intelligente. L’impegno per la divulgazione. All’attività di studioso, Montagnini affianca l’impegno di una brillante divulgazione, intervenendo per far conoscere il messaggio biblico anche fuori dal mondo accademico e della ricerca, dedicandosi inoltre a una singolare e originale predicazione in molteplici ambiti e occasioni. In questa prospettiva si inserisce il suo impegno per l’istituzione della Scuola di teologia per laici, che dal tempo della sua direzione (1978-1996) si occupa della formazione e dell’approfondimento critico della fede nel laicato. (https://progetti.unicatt.it – 2019)
Arturo Lorini è nato a Berlingo (Brescia) il 14 febbraio 1939. Segue le orme del fratello Giovanni e scopre la propria vocazione religiosa nella Famiglia Salesiana. Come “figlio di Don Bosco”, terminato il periodo di studi e formazione, viene ordinato sacerdote il 27 aprile 1968 a Urago d’Oglio. Da sacerdote, l’obbedienza lo porta a pochi chilometri da casa, nell’oratorio salesiano di Chiari e successivamente a Parma e a Treviglio dove, grazie ai suoi studi della lingua inglese presso l’Università di Cambridge, si dedica all’insegnamento. Nel 1977 viene chiamato a Milano e lì, oltre all’impegno nella scuola, inizia il grande lavoro culturale attraverso l’associazione TGS, con la quale permette a migliaia di giovani di fare esperienze di studio all’estero per perfezionare la conoscenza delle lingue. Nel 1990, dopo una visita alle missioni salesiane in Etiopia, Don Artuto colpito dalla situazione di povertà in cui si vivono migliaia di bambini e ragazzi, dà il via al Progetto Adozioni. (www.famigliacristiana.it – 2019)