Venerdì 9 novembre 1984 alle ore 20,45 nella Sala Bevilacqua di via Pace n.10 a Brescia si è tenuto un incontro promosso dalla CCDC e dal Comune di Brescia per il ciclo di conferenze “Pace, diritti dell’uomo e sviluppo dei popoli” sul tema: “La fame nel mondo ci interpella: che fare?”. Sono intervenuti Graziano Zoni, Presidente nazionale di “Mani Tese”, Felice Rizzi, Presidente nazionale del Focsiv, e Maria Rosa Inzoli, Presidente nazionale di Medicus Mundi.
Graziano Zoni. Emiliano di nascita, fiorentino d’adozione, Zoni è il 14 ottobre 2017 a Torino dove si era recato per una iniziativa di Emmaus. Avrebbe compiuto 80 anni il 31 ottobre. «Se n’è andato camminando per strada – ha raccontato l’amico Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace –, dopo una vita condivisa con la gente di strada: quelli che per strada sono finiti e sono stati costretti a restare. I tantissimi che l’hanno conosciuto lo ricorderanno per la coerenza, l’onestà, la sobrietà, l’amore, la dedizione, la fede, la positività, la tenacia, il coraggio, la bontà che ha sempre distribuito a piene mani, oltre alla passione per la giustizia e la pace». «La povertà è un valore – amava ripetere Zoni –, illegale è la miseria. Anche San Francesco ha cantato e chiamato “sorella” la
povertà. Mai avrebbe potuto chiamare “sorella” la miseria. Per questo era felice che la cultura cristiana avesse presentato e presentasse la povertà come beatitudine, quindi come valore positivo a cui tendere. «Anche per Emmaus, il Movimento fondato dall’Abbé Pierre nel quale sono impegnato da decenni – ricordava Zoni – la povertà, la sobrietà di vita è assunta e proposta come valore da vivere, meta, traguardo e addirittura urgenza necessaria per salvare questo mondo destinato alla distruzione se continua a restare inserito nella diabolica spirale del consumo, dello spreco, della globalizzazione dell’indifferenza». Dopo diversi anni di militanza in Azione cattolica, dal 1974 al 1987 Zoni è stato presidente di Mani Tese e poi, dal 1987 al 2008, di Emmaus Italia, movimento internazionale in cui era tuttora impegnato. Ha rivestito incarichi anche in altre associazioni impegnate nella cooperazione internazionale. Sulle tematiche sociali ha collaborato con Avvenire, con diverse riviste e con il settimanale Toscana Oggi.
Maria Rosa Inzoli . Nativa di Mandello sul Lario, nel Comasco, Maria Rosa Inzoli è stata la prima donna ad assumere a Brescia il ruolo di primario. Dal 1976 ha diretto il reparto di medicina riabilitativa all’Ospedale Sant’Orsola di via XX Settembre, dopo una lunga esperienza ospedaliera maturata agli Spedali civili, nel reparto di Medicina. Maria Rosa Inzoli ha sempre interpretato la sua professione come un servizio e in questa prospettiva si colloca anche il suo impegno sociale. Nei primi anni Settanta, dopo un viaggio in Burundi, si attiva per la nascita della sezione italiana della ong Medicus mundi per promuovere la medicina di base comunitaria con progetti integrati di sviluppo delle comunità con particolare attenzione. Della ong è stata presidente nazionale per più di 20 anni. Questa apertura al sociale, che negli anni l’ha spinta a seguire le attività dell’Associazione volontari ospedalieri, dell’Alleanza per la salute mentale e, in tempi più recenti, del Centro Ballestrieri, nato nella parrocchia cittadina di San Lorenzo per rendere le persone anziane, e chi non lo è ancora, protagoniste di un’azione sociale, ha portato Maria Rosa Inzoli anche ad abbracciare l’impegno politico. Nel 1980 venne eletta come indipendente nella lista Dc nel consiglio comunale di Brescia e con il sindaco Cesare Trebeschi fece parte della commissione pari opportunità. La d.ssa Inzoli è morta l’8 maggio 2017.
Felice Rizzi è nato a Ponte Nossa (BG) il 2.4.1938. Ha insegnato nell’Università Cattolica di Milano e nell’Università di Bergamo. E’ stato Presidente della FOCSIV (Federazione Organismi di Volontariato Internazionale Cristiano) dal 1978 al 1987, membro del Comitato Consultivo del Dipartimento Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri dal 1979 al 1985, membro della Commissione Justitia et Pax della Conferenza Episcopale Italiana dal 1987 al 1991. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Educazione e sviluppo nei Paesi del Terzo Mondo, La Scuola, Brescia, 1981, Educazione e società interculturale, La Scuola, Brescia, 1992, Educazione e cooperazione internazionale, La Scuola, Brescia, 2007.