Per il ciclo di conferenze “Pace, diritti dell’uomo e sviluppo dei popoli” (VI edizione) proposto dal Comune di Brescia – Assessorato ai Servizi Sociali e dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura il 14 novembre 1989 alle ore 20,45 nella Sala Bevilacqua di via Pace 10 a Brescia, Aleksandr Men’, teologo della chiesa ortodossa e parroco a Mosca, ha parlato sul tema: “L’Est e l’Ovest per la pace e i diritti dell’uomo”.
«Cari amici, amati fratelli e sorelle, siamo venuti alla serata dedicata alla memoria di padre Aleksandr Men’. Eminenti artisti sono venuti ad offrire il tributo di omaggio al pastore della Chiesa. Si tratta indubbiamente di un avvenimento importante nella nostra vita sociale che testimonia i mutamenti profondi avvenuti in Russia negli ultimi quindici anni. La persona del sacerdote viene oggi considerata in modo del tutto diverso che a metà del secolo scorso. Allora la propaganda cercava di convincere la gente che il ministro del culto era un relitto dannoso destinato a scomparire. Oggi invece la gente di chiesa gode di rispetto e di autorevolezza in conformità alla loro grande opera che svolgono. Padre Aleksandr una volta disse che duemila anni non sono che un momento per l’attuarsi dell’ideale cristiano. Veramente possiamo essere d’accordo che noi siamo soltanto a metà strada del cammino che conduce alla beata realtà dell’eternità. Acquista quindi una particolare importanza il compito della fede che si realizza nella cornice della vita umana in questa terra limitata dalla inesorabile cornice del tempo. Le varie epoche evidentemente propongono ai cristiani differenti problemi. Tuttavia il fondamento per risolverli rimane uno: una fiducia robusta nell’aiuto del Signore e il permanere saldi nella fede. Ricordiamo la parola di S. Paolo: “Prendete l’armatura di Dio perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. Tutta la storia della nostra Chiesa, come molte pagine della storia patria. (Proprio quest’anno festeggiamo il giubileo della battaglia di Kulikovo e la vittoria della Grande Guerra Patriottica) testimoniano della grandezza dell’impresa gloriosa dell’amore, quando la gente seppe sacrificare la propria vita per amore del prossimo. Così con la fede ortodossa di molte generazioni è stata illuminata la nostra Patria molto sofferente, sapendo sopportare le prove più terribili. Come diceva padre Aleksandr: “Nel cristianesimo c’è la santificazione del mondo, la vittoria sul male, sulle tenebre, sul peccato. Questa è la vittoria di Dio. Essa è iniziata nel giorno della Risurrezione e continua finché ci sarà il mondo”».