Lunedì 15 febbraio 2021, alle ore 20.45, sulla home page del sito, la pagina Facebook e il canale YouTube della Ccdc, è andato in onda il secondo dei tre appuntamenti del ciclo “Lezioni americane. Gli Stati Uniti da Trump a Biden”. Massimo Faggioli, professore di Teologia alla Villanova University di Philadelphia e autore del volume Joe Biden e il cattolicesimo negli Stati Uniti (Morcelliana 2021), intervistato da Valentina Gheda, ha parlato sul tema: “Biden: un cattolico alla Casa Bianca”.
L’incontro è stato organizzato in collaborazione con la casa editrice Morcelliana-Scholé.
Massimo Faggioli è professore ordinario nel Dipartimento di Teologia e Scienze religiose della Villanova University (Philadelphia). Collabora con varie riviste italiane tra cui «Jesus», «il Mulino», «Huffington Post» e «Il Regno», di cui è componente della redazione, ed è columnist per «Commonweal» e «La Croix International». I suoi libri e articoli sono stati tradotti in più di dieci lingue; tra le pubblicazioni in italiano: Breve storia dei movimenti cattolici (Carocci, 2008); Vera riforma. Liturgia ed ecclesiologia nel Vaticano II (EDB, 2013); Cattolicesimo, nazionalismo, cosmopolitismo. Chiesa, società e politica dal Vaticano II a papa Francesco (Armando, 2018).
In occasione del ciclo di incontri, proponiamo anche la lettura di The Hill We Climb, la poesia scritta e recitata da Amanda Gorman durante la cerimonia d’insediamento del Presidente Biden e della Vicepresidente Harris. La traduzione italiana è stata curata per la CCDC dal poeta bresciano Massimo Migliorati. Questa poesia fu appositamente commissionata alla Gorman dal neoeletto Presidente Biden dopo la sua vittoria elettorale. La stesura iniziale fu completata da versi scritti nella notte del 6 gennaio scorso, in seguito all’assalto al Palazzo del Congresso e del Senato: un vero attentato alla democrazia americana. Chi assistette, attraverso la televisione, alla cerimonia del giuramento presidenziale ricorda la forte emozione suscitata dalla recitazione di Amanda Gorman e dai versi di questa ode alla nazione americana e alla sua democrazia, “semplicemente incompiuta”, a cui tuttavia ogni generazione è chiamata a portare il suo contributo, altrimenti la sua “indolenza e inerzia saranno l’eredità per la prossima generazione”. Il valore della poesia di Amanda Gorman trascende l’occasione specifica per cui è stata scritta. Senza dubbio possiamo considerarla meritevole di entrare in ogni antologia scolastica, anche italiana. Da un lato possiamo leggere in controluce quelle forze che minacciano il compimento della nostra democrazia italiana: la criminalità organizzata e il terrorismo, solo per citarne due tra le più pericolose. Dall’altro lato dobbiamo cogliere la forza del coraggio che la Gorman trasmette: “per comporre un paese partecipe di tutte le culture, colori, personaggi e condizioni dell’uomo… sappiamo che, per mettere il nostro futuro al primo posto, dobbiamo prima mettere da parte le nostre differenze”. Amanda Gorman si descrive come “un’esile ragazza nera discendente da schiavi e cresciuta da una madre sola”. Pensiamo a quante ragazze e ragazzi crescono, studiano, lavorano in Italia in famiglie con un solo genitore o con un passato d’immigrazione; auspichiamo che anche fra loro sboccino poeti, artisti, cittadini, protagonisti del grande compito di costruire la nostra democrazia. A questi e a tutti i giovani, ai loro genitori, ai loro insegnanti, ai loro educatori, ai loro amici la Cooperativa dedica la versione italiana di questa poesia, perché “Quando il giorno arriva… c’è sempre la luce, se solo siamo abbastanza coraggiosi da vederla. Se solo siamo abbastanza coraggiosi da esserla”.