Lunedì 12 gennaio 2015 alle ore 14,30 l’artista tedesco Gunter Demnig ha posato due Pietre d’inciampo in ricordo di Rivka Jerochan e Davide Arditi, cittadini italiani di religione ebraica, uccisi ad Aschwitz nel 1944 (Gavardo Benecco di Soprazzocco n.48). Insieme al presidente della Ccdc Alberto Franchi, sono intervenuti lo storico Marino Ruzzenenti e l’assessore Bruno Ariassi in rappresentanza del comune di Gavardo
L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Gavardo e con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Bertolotti di Gavardo, che si sono impegnati a ricostruire un breve profilo biografico delle vittime.
Gunter Demnig un uomo che ha deciso di lasciare il segno
Nato a Berlino nel 1947 abita da 16 anni a Colonia, sebbene da anni trascorra la maggior parte dell’anno viaggiando da un luogo all’altro in Europa per collocare le Pietre d’inciampo. Voleva diventare pilota, ma attratto dall’arte studiò all’accademia di Belle Arti. Il primo segno lo lasciò nel 1968 sulla parete di un garage: era in corso la guerra in Vietnam e disegnò una bandiera americana, niente di particolare, salvo che al posto delle 50 stelle disegnò 50 teschi. Questo gesto gli procurò un soggiorno di tre ore in prigione, aveva però lasciato il primo segno e fatto parlare di sé.
Nel 1993 iniziò a concepire il progetto delle Pietre d’inciampo, la prima posa, non autorizzata, successivamente sanata, risale al 1997 a Berlino – Kreutzberg. Dall’anno 2000 Demnig ha iniziato a posare le sue Pietre d’inciampo in tutta Europa; sono ora più di 45.000 e si trovano in oltre 1.000 località europee comprese tra le isole Jersey e l’Ucraina, tra la Norvegia e l’Italia. È difficile tenere il conto, perché instancabilmente Gunter Demnig accoglie e soddisfa tutte le richieste, anche quelle dalle località più remote.
Per questa sua idea e per la determinazione nel realizzarla Gunter Demnig ha ricevuto riconoscimenti dallo Stato Tedesco e da numerose associazioni e fondazioni dedite a coltivare la memoria della shoah e dei crimini del nazifascismo, come pure a promuovere la comprensione la pace tra le nazioni.
Come lavora Gunter Demnig
Gunter Demnig fin dall’inizio è sempre stato consapevole che sarà assolutamente impossibile posare Pietre d’inciampo in numero sufficiente per ricordare i milioni di vittime del nazismo, per cui il progetto ha valore simbolico.
Con il suo team Gunter Demnig può realizzare e posare 440 pietre d’inciampo al mese. Lo scultore Michael Friedrichs-Friedländer incide a mano le lettere delle iscrizioni una ad una, mentre Gunter Demnig le posa intervenendo sempre personalmente, salvo poche eccezioni. L’artista ha scelto di proposito di seguire questo modello operativo e vuole mantenerlo anche in futuro.
I nazisti hanno ucciso le persone attraverso uno sterminio di massa. Le Pietre d’inciampo vogliono ridare ad ogni vittima il suo nome e farci ricordare ogni singolo destino, per cui ogni pietra è realizzata manualmente come pure manualmente è collocata là dove viveva la persona ricordata. La messa in opera non vuole essere un gesto routinario, ogni singola vicenda umana commuove e deve portarci alla commozione. “Volutamente ci rifiutiamo di realizzare la posa come azione di massa, perché così vogliamo contrapporre la nostra opera allo sterminio di massa” dichiara l’artista.