Lunedì 12 gennaio 2015 l’artista tedesco Gunter Demnig è tornato a Brescia per posare altre sei Pietre d’inciampo in ricordo di altrettanti nostri concittadini deportati e uccisi nei lager nazisti. Sono intervenuti in rappresentanza della Città il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono, il Vicesindaco Laura Castelletti, gli assessori Federico Manzoni, Marco Fenaroli e Valter Muchetti. Anche l’ex Sindaco di Brescia Cesare Trebeschi ha parlato in occasione della posa della pietra d’inciampo di fronte alla casa di Federico Rinaldini.
PROGRAMMA
Brescia Via Nicolò Tartaglia 47, ore 10:00 ricordo di Pietro Piastra
Con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Tecnico Commerciale Abba Ballini
Brescia Contrada del Carmine 16, ore 10:25 ricordo di Alessandro Gentilini
Con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Superiore di Stato Andrea Mantegna
Brescia Vicolo Inganno 1, ore 10:45 ricordo di Ubaldo Migliorati
Con la partecipazione degli allievi del Liceo Classico Arnaldo
Brescia Vicolo Dimesse 2, ore 11:00 ricordo di Federico Rinaldini
Con la partecipazione degli allievi del Liceo Classico dell’Istituto Cesare Arici
Brescia Via Fratelli Lechi angolo Largo Torrelunga, ore 11:30 ricordo di Rolando Petrini
Con la partecipazione degli allievi del Liceo Linguistico dell’Istituto Luzzago
Brescia Via Pila 37, ore 12:00 ricordo di Silvestro Romani
Con la partecipazione degli allievi del Liceo Veronica Gambara
Gavardo Benecco di Soprazzocco 48, ore 14:30 ricordo di Rivka Jerochan e Davide Arditi
Con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Bertolotti di Gavardo
L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura è realizzata in collaborazione con: Comune di Adro, Comune di Brescia, Comune di Gavardo, ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati), Archivio storico per la Resistenza e l’età contemporanea dell’Università Cattolica – sede di Brescia, Associazione Fiamme Verdi, ANPI (Associazione Nazionale Partigiani), Casa della Memoria, Università Popolare Astolfo Lunardi.
Studenti e studentesse delle scuole superiori si sono impegnati a ricostruire per ogni vittima un breve profilo biografico. Nei limiti concessi dalle difficoltà di reperire notizie a 70 anni di distanza è un dovere per noi tutti, oltre che un gesto di pietà, restituire dignità umana a persone che furono travolte e annientate da un sistema che le ha degradate a numeri e a “sottouomini”. Un libretto appositamente predisposto per l’occasione, che sarà distribuito durante la cerimonia, raccoglie le notizie biografiche sulle persone ricordate.
Il ricordo di queste vittime della dittatura ci faccia apprezzare il grande valore della democrazia e della libertà sancita dalla nostra costituzione, nonché quello rappresentato da un’Europa unita in comunità di Stati che vogliono vivere in pace.
Ogni volta che ci imbattiamo in una Pietra d’inciampo accettiamone dunque la provocazione: scrolliamoci di dosso l’indifferenza verso le ingiustizie di questo nostro tempo, ravviviamo l’impegno a sostenere in ogni circostanza l’intoccabile dignità dell’uomo.
Gunter Demnig un uomo che ha deciso di lasciare il segno!
Nato a Berlino nel 1947 abita da 16 anni a Colonia, sebbene da anni trascorra la maggior parte dell’anno viaggiando da un luogo all’altro in Europa per collocare le Pietre d’inciampo. Voleva diventare pilota, ma attratto dall’arte studiò all’accademia di Belle Arti. Il primo segno lo lasciò nel 1968 sulla parete di un garage: era in corso la guerra in Vietnam e disegnò una bandiera americana, niente di particolare, salvo che al posto delle 50 stelle disegnò 50 teschi. Questo gesto gli procurò un soggiorno di tre ore in prigione, aveva però lasciato il primo segno e fatto parlare di sé.
Nel 1993 iniziò a concepire il progetto delle Pietre d’inciampo, la prima posa, non autorizzata, successivamente sanata, risale al 1997 a Berlino – Kreutzberg. Dall’anno 2000 Demnig ha iniziato a posare le sue Pietre d’inciampo in tutta Europa; sono ora più di 45.000 e si trovano in oltre 1.000 località europee comprese tra le isole Jersey e l’Ucraina, tra la Norvegia e l’Italia. È difficile tenere il conto, perché instancabilmente Gunter Demnig accoglie e soddisfa tutte le richieste, anche quelle dalle località più remote.
Per questa sua idea e per la determinazione nel realizzarla Gunter Demnig ha ricevuto riconoscimenti dallo Stato Tedesco e da numerose associazioni e fondazioni dedite a coltivare la memoria della shoah e dei crimini del nazifascismo, come pure a promuovere la comprensione la pace tra le nazioni.
Come lavora Gunter Demnig.
Gunter Demnig fin dall’inizio è sempre stato consapevole che sarà assolutamente impossibile posare Pietre d’inciampo in numero sufficiente per ricordare i milioni di vittime del nazismo, per cui il progetto ha valore simbolico. Con il suo team Gunter Demnig può realizzare e posare 440 pietre d’inciampo al mese. Lo scultore Michael Friedrichs-Friedländer incide a mano le lettere delle iscrizioni una ad una, mentre Gunter Demnig le posa intervenendo sempre personalmente, salvo poche eccezioni. L’artista ha scelto di proposito di seguire questo modello operativo e vuole mantenerlo anche in futuro. I nazisti hanno ucciso le persone attraverso uno sterminio di massa. Le Pietre d’inciampo vogliono ridare ad ogni vittima il suo nome e farci ricordare ogni singolo destino, per cui ogni pietra è realizzata manualmente come pure manualmente è collocata là dove viveva la persona ricordata. La messa in opera non vuole essere un gesto routinario, ogni singola vicenda umana commuove e deve portarci alla commozione. “Volutamente ci rifiutiamo di realizzare la posa come azione di massa, perché così vogliamo contrapporre la nostra opera allo sterminio di massa” dichiara l’artista.