Programma del 17 gennaio 2020.
ore 9.00 – Via XXIV Maggio, 18, Ghedi
Gunter Demnig mette a dimora la Pietra d’inciampo in memoria di Domenico Contratti
Intervengono gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Caduti di Piazza Loggia” di Ghedi.
Lettura a cura delle classi 5 H e 5 I della scuola primaria.
Biografia a cura delle classi 3 A, 3 I della scuola secondaria di primo grado
ore 9.25 – Via Verdi, 52, Ghedi
Gunter Demnig mette a dimora la Pietra d’inciampo in memoria di Martino Pasini
Intervengono gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Caduti di Piazza Loggia” di Ghedi.
Lettura a cura della classe 2 I della scuola secondaria di primo grado.
Biografia a cura delle classi 3 A, 3 I della scuola secondaria di primo grado
ore 9.50 – Via Verdi, 23, Ghedi
Gunter Demnig mette a dimora la Pietra d’inciampo in memoria di Francesco Pratini
Intervengono gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Caduti di Piazza Loggia” di Ghedi.
Lettura a cura della classe 3 I della scuola secondaria di primo grado.
Biografia a cura della classe 2 I della scuola secondaria di primo grado
ore 10.20 – Via Dante, 8/A, Ghedi – Presso la Casa degli Alpini
Gunter Demnig mette a dimora la Pietra d’inciampo in memoria di Angelo Dander
Intervengono gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Caduti di Piazza Loggia” di Ghedi.
Lettura a cura della classe 3 A della scuola secondaria di primo grado.
Biografia a cura della studentessa Elena Grazioli, classe 2 I
ore 10.30 – Via Dante n. 8/A, Ghedi – Presso la casa degli Alpini
Gunter Demnig mette a dimora la Pietra d’inciampo in memoria di Angelo Mor
Intervengono gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Caduti di Piazza Loggia” di Ghedi.
Lettura a cura della classe 3 A della scuola secondaria di primo grado.
Biografia a cura delle classi 3 A, 3 I della scuola secondaria di primo grado
ore 10.55 – Via XX Settembre 130, Ghedi – Presso la sede dell’Associazione Naz. Carabinieri
Gunter Demnig mette a dimora la Pietra d’inciampo in memoria di Santo Borghetti
Intervengono gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Caduti di Piazza Loggia” di Ghedi.
Lettura a cura della classe 3 I della scuola secondaria di primo grado.
Biografia a cura delle classi 3 A, 3 I della scuola secondaria di primo grado.
L’iniziativa è stata coordinata dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Ghedi, ANED, ANEI, Archivio storico per la Resistenza e l’età contemporanea dell’Università Cattolica – Brescia, Associazione Fiamme Verdi, ANPI, Casa della Memoria, Università Popolare Astolfo Lunardi.
Gunter Demnig nasce a Berlino nel 1947. Nel 1967 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Berlino per frequentare il corso di Pedagogia delle arti nella classe del prof. Herbert Kaufmann. Nel 1971 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Kassel. Successivamente si iscrive alla facoltà di Arti dell’Università di Kassel nella classe di Harry Kramer. Nel periodo 1977-79 svolge attività di progettazione, direzione lavori e realizzazione nell’ambito del restauro di monumenti. Dal 1980 all’85 è collaboratore artistico-scientifico dell’Università di Kassel. Nel 1985 apre un suo atelier a Colonia e lavora a vari progetti. Nel 1990 realizza la prima performance artistica per ricordare la deportazione di Rom e Sinti dalla città di Colonia, compiuta nel 1940. Nel 1993 concepisce il progetto Pietre d’inciampo (Stolpersteine). Nel 1997 la prima posa di Pietre d’inciampo a Berlino-Kreuzberg, non autorizzata e legalizzata solo successivamente. Dal 2000 posa delle Pietre d’inciampo in Germania e in Europa. Il 28 gennaio 2010 a Roma la prima posa di Pietre d’inciampo in Italia, seguiranno poi nel 2012 altre Pietre d’inciampo a Roma, L’Aquila, Genova, Merano e poi Brescia. Gunter Demnig ha ottenuto numerosi riconoscimenti pubblici, tra questi l’Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania.
Le Pietre d’inciampo: si tratta di piccoli sanpietrini ricoperti da una lastra di ottone sulla quale sono incisi i dati biografici essenziali di una persona uccisa dalla violenza nazista e fascista: nome, anno di nascita, la data e l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. La pietra viene collocata nel marciapiede davanti alla casa della vittima, così che chiunque può “inciamparvi” per caso e fermarsi a pensare. Questo progetto si è diffuso in 21 Paesi europei. Così viene descritto dall’autore: “La mia arte non vuole fornire risposte, ma sollevare domande che sono poi quelle che ci pone la nostra storia. Le Pietre d’’Inciampo devono far inciampare la testa e il cuore delle persone”.