Sabato 11 gennaio 2014 l’artista tedesco Gunter Demnig è tornato in provincia di Brescia per deporre sei Pietre d’inciampo a Sarezzo in memoria di altrettante vittime dei Lager nazisti e illustrare, in un incontro pubblico successivo, il suo progetto europeo Pietre d’inciampo. La cerimonia è iniziata alle ore 9 a Ponte Zanano in via Marconi 1 con il ricordo Spartaco Belleri (1920 –1945), ed è proseguita alle 9.30 in Via Dante 150 con le Pietre d’inciampo in memoria di Luigi Rodolfo Pozzi (1900 –1945), Mario Pozzi (1921 – 1945) e di Pietro Vittorio Pozzi (1892 –1945). Si tratta di quattro antifascisti tutti arrestati a Sarezzo il 7 novembre 1944 e deportati a Mauthausen, e nei suoi sottocampi di Gusen e Melk, dove trovarono la morte. Alle ore 10 in via Nord 26, all’incrocio con via Capomaggiore, è stato ricordato Antonio Pedergnaga (1918 –1944) e successivamente alle 10.30 in Piazza Battisti 18 Giovanni Colosso (1921-1945). Questi ultimi erano militari italiani, furono arrestati e internati dopo l’ 8 settembre 1943 per aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò, morirono rispettivamente nei campi di concentramento di Jena e di Lipsia.
Alle ore 11 presso l’Istituto “Primo Levi” in via delle Bombe 2 Gunter Demnig ha presentato, attraverso una proiezione, il suo progetto Pietre d’inciampo, diffuso pressoché in tutta Europa. Le biografie delle sei vittime dei Lager saranno illustrate dagli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale “Primo Levi” e della Scuola Superiore di primo grado “Giorgio La Pira”; la mattinata si concluderà con l’intervento del professor Franco Ceretti che tratterà il tema La deportazione nel quadro della resistenza in Val Trompia.
La posa delle Pietre d’inciampo a Sarezzo è stata fortemente voluta dai famigliari e fin da subito ha trovato il pieno sostegno del Sindaco Massimo Ottelli e dell’assessore alla Cultura Valentina Pedrali. Si svolge con la collaborazione di Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti (A.N.E.D.), Associazione Nazionale ex Internati (A.N.E.I.), Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (A.N.P.I.), Archivio Storico per la resistenza e l’età contemporanea dell’Università Cattolica di Brescia, Associazione Fiamme Verdi e Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura (C.C.D.C.).
Gunter Demnig, che aveva deposto nove Pietre d’inciampo a Brescia e una a Collebeato il 23 novembre 2012, nei prossimi giorni proseguirà la sua opera in Italia a Venezia, Roma, Livorno e Prato e successivamente in altri paesi come Germania, Olanda, Belgio, Polonia e Romania. Dal 1996 Gunter Demnig ha mantenuta viva la memoria di oltre 40.000 vittime della dittatura nazista attraverso la preparazione e la messa in opera di altrettante Pietre d’inciampo in più di 750 località, distribuite in dieci diversi paesi europei. Le Pietre d’inciampo sono dei sampietrini ricoperti di una lastra di ottone su cui è incisa una frase del tipo “Qui abitava … , nato … arrestato il …, deportato a …, assassinato il …”. Un tale sampietrino per il suo aspetto lucido e metallico si stacca con evidenza dal contorno e attira inevitabilmente l’attenzione, costringe a chinarsi per leggere e ricordare la persona cui è dedicato, diventa una vera e propria pietra d’inciampo, pur senza sporgere dal selciato. Secondo l’intuizione di Demnig questi sampietrini sono deposti sul marciapiede accanto all’ingresso di quella che fu la casa delle vittime.