Lunedì 12 dicembre 1977 nella libreria “CCDC” di corso Magenta in Brescia alle ore 16.30 è stato presentato dal prof. Matteo Perrini, Presidente della CCDC, il libro dello scrittore Fulvio Tomizza La miglior vita alla presenza dell’Autore.
Tomizza Fulvio. Scrittore italiano (Materada di Umago, Istria, 1935 – Trieste 1999). Considerato uno scrittore di frontiera, fu autore fin dagli esordi Materada (1960) di romanzi ambientati nello sfondo delle vicende storiche dell’Istria, a volte caratterizzati da note autobiografiche. Per le sue opere ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Strega per La miglior vita (1977). Vita e opere – Dal 1955 visse a Trieste, dove lavorò come giornalista. Nel suo primo romanzo, Materada, la storia corale del mondo istriano alle soglie del passaggio alla Iugoslavia venne calata in un impianto narrativo di tipo realistico. Alla stessa materia attinsero La ragazza di Petrovia (1963) e Il bosco di acacie (1966, poi ristampato insieme con i due primi romanzi con il titolo di Trilogia istriana, 1967). La quinta stagione (1965), L’albero dei sogni (1969) e La città di Miriam (1972) costituirono una seconda trilogia centrata sulle vicende dello sradicamento non più di un’intera popolazione, ma di un unico protagonista sospeso tra due stirpi e due culture, con evidenti allusioni autobiografiche. Seguirono poi, fra l’altro, oltre a La miglior vita, La finzione di Maria (1981), Il male viene dal Nord (1984), il volume di racconti Ieri, un secolo fa (1985), Gli sposi di via Rossetti (1986), I rapporti colpevoli (1992). T. scrisse anche per il teatro (Vera Verk, 1963; La storia di Bertoldo, 1969; L’idealista, 1976). L’intreccio delle vicende e dei destini individuali con le dinamiche della storia è rimasto al centro della sua narrativa anche nelle opere dell’ultimo periodo, legate quasi sempre alla sofferta complessità del mondo di frontiera cui egli apparteneva. Esemplare in tal senso Franziska (1997), storia d’amore tra una slovena e un italiano durante la prima guerra mondiale. Oltre ai romanzi L’abate Roys e il fatto innominabile (1994) e Dal luogo del sequestro (1996), pubblicò Alle spalle di Trieste (1995), raccolta di prose saggistiche scritte tra il 1969 e il 1994. Postumi sono apparsi Nel chiaro della notte (1999), libro che raccoglie racconti brevi e brevissimi, e due romanzi: La visitatrice (2000) e Il sogno dalmata (2001). (www.treccani.it)