Presentazione avvenuta il 14 gennaio 1986 nella libreria “Liberlibri” di Corso Magenta a Brescia alle ore 18. Sono intervenuti il Vescovo di Livorno Alberto Ablondi e il pastore valdese Daniele Garrone.
La Traduzione interconfessionale in lingua corrente (titolo ufficiale Parola del Signore – La Bibbia in lingua corrente) è una versione biblica pubblicata nel 1985 dalla Libreria della Dottrina Cristiana e dall’Alleanza Biblica Universale. Questa traduzione, pubblicata in co-edizione con la Elledici, è il frutto di anni di lavoro e della lunga esperienza che l’Alleanza Biblica Universale (ABU) ha acquistata traducendo la Bibbia nelle principali lingue del mondo. Si distingue dalle altre, perché cerca di rendere il testo ebraico e greco con parole e forme della lingua italiana di tutti i giorni, quella consueta e familiare, che le persone usano per comunicare tra loro: la lingua corrente. Non aggiunge e non toglie alcuna informazione contenuta nei testi originali, ma cerca di comunicare al lettore di oggi, seguendo il metodo delle equivalenze dinamiche, proprio quel che il testo diceva agli antichi lettori. Tutti quelli che apriranno questa Bibbia sono stati, in un certo senso, presenti e partecipi, durante tutto il lavoro di traduzione. «Se traduciamo così – si sono domandati a ogni frase i traduttori – il lettore di oggi comprenderà facilmente quel che il testo vuol dire?». La competenza biblica e linguistica di tutti i collaboratori è stata messa a servizio di questa mèta: comprensibilità del testo nella fedeltà ai suoi contenuti originali. Protestanti e cattolici hanno lavorato insieme in questa traduzione e insieme la presentano ai lettori. È una traduzione interconfessionale, accolta da tutte le confessioni cristiane e offerta a ogni uomo, nella comune convinzione che la Bibbia «può dare la saggezza che conduce alla salvezza, per mezzo della fede in Cristo Gesù» (2 Timoteo 3,15). Il lavoro di traduzione è stato diretto da Renzo Bertalot.
Daniele Garrone è un biblista e pastore protestante italiano valdese. È uno dei maggiori esperti dell’Antico Testamento in Italia. Da ottobre 2021 è Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Dal 1974 al 1980 ha studiato teologia alla facoltà valdese di teologia con un anno di intervallo (1978-1979) presso l’Università di Heidelberg. Dopo la consacrazione al ministero pastorale, è stato pastore nella Chiesa valdese di Milano e Cinisello Balsamo fino al 1987. Dal 1988 è professore ordinario di Antico Testamento alla facoltà valdese di teologia di cui è stato anche decano dal 2003 al 2010. Ha fatto parte del gruppo dei traduttori dell’Antico Testamento in lingua corrente interconfessionale TILC (1976-1984), curando la traduzione di 1 Re e 2 Re, del Cantico dei Cantici e la revisione di: Salmi, Giosuè, Giudici, 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Cronache. È Membro della commissione consultiva per le relazioni ecumeniche della Tavola Valdese e vicepresidente della amicizia ebraico-cristiana di Roma. È stato fino al 2012 presidente della Società biblica in Italia e membro del comitato scientifico di Biblia oltre ad essere consulente di traduzione per i progetti di traduzione letteraria della Bibbia della Società Biblica Britannica e Forestiera. Tra i suoi principali ambiti di ricerca la nuova critica del Pentateuco (in particolare sull’autorizzazione imperiale persiana nella redazione del Pentateuco) e il dialogo ebraico cristiano. Tra le principali pubblicazioni, oltre alle traduzioni già citate, “Il poema biblico dell’amore tra uomo e donna. Il cantico dei cantici, introduzione, nuova versione dall’ebraico e note di Daniele Garrone, commento di Helmut Gollwitzer”, 2. ed., Torino, Claudiana 2004 e “Il Miserere. Salmo 51”, Genova, Marietti 1992. È stato anche consulente della Lux Vide e della RAI per il colossale progetto Le storie della Bibbia. (wikipedia – 2021)
Alberto Ablondi (1924 – 2010) è stato l’uomo del dialogo, a Livorno, in Italia, per tutta la Chiesa. Dialogo con le altre religioni, prima di tutto, ma anche con una città con il cuore sempre a sinistra. Simbolica, peraltro, la lotta a fianco con il capo dei portuali livornesi (Italo Piccini, scomparso pochi mesi fa) nella protesta del 1989 contro i decreti Prandini. Nato nel dicembre del 1924 a Milano, ordinato sacerdote nel 1947, è stato parroco a Santa Maria degli Angeli a Sanremo dal 1952 al 1966, poi vescovo di Livorno dal 1970. Per trent’anni (fino al 2000 quando si dimise per raggiunti limiti di età) ha accompagnato la diocesi nel solco del messaggio del Concilio Vaticano II. Precursore del dialogo con le altre religioni, ha manifestato (fin dai primi anni di magistero episcopale) la sua vocazione ecumenica con uno speciale rapporto con la comunità ebraica per rimuovere diffidenze e silenzi. Simbolo di questo riavvicinamento l’amicizia con Elio Toaff con il quale era unito, tra l’altro, da una città in cui hanno convissuto per secoli confessioni cristiane diverse, una numerosa comunità ebraica e presenze dell’universo musulmano. Nel corso della sua lunga attività pastorale, gli è stato riconosciuto spessore morale e un’intelligenza che andava oltre lo studio e la teologia. Laureato in lettere, con specializzazioni in giurisprudenza, archeologia e filosofia, autore di numerosi libri, è stato vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana, membro del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, presidente mondiale della Federazione Universale Cattolica per l’Apostolato Biblico, vicepresidente mondiale per l’Europa delle Società Bibliche. A Livorno ha fondato nel 2000 il Cedomai, il Centro di documentazione del movimento ecumenico italiano che è intitolato allo stesso Ablondi. E’ stato tra i cosiddetti ‘vescovi-coraggio’ (insieme a Luigi Bettazzi e Clemente Riva) che, durante il rapimento Moro nel 1978, si offrirono – senza successo – alle Br per essere presi in ostaggio al posto dello statista. (zam.it – 2023)