«Pedagogia e vita», serie XVIII, n. 6, agosto-settembre 1957, pp. 561-562.
Recensioni e segnalazioni: Giovanni Modugno, Religione e vita, IV ed. riveduta, “La Scuola” Editrice, Brescia, 1957, pp. VIII-260
Di Giovanni Modugno, uno dei massimi pedagogisti italiani, scomparso il 18 marzo, viene pubblicata, in quarta edizione, l’opera più viva e più profonda, pensata e scritta con intelletto d’amore, in uno stile limpido ed elevato da cui traluce la dirittura morale dell’uomo.
Giovanni Modugno rimane uno dei pochi autentici maestri di educazione cristiana, uno di quelli che hanno testimoniato con tutta un’esistenza l’ineludibile verità del cristianesimo prima di additarlo agli altri come unica e suprema soluzione del problema della vita e dell’educazione.
Evitando gli scogli del positivismo e dell’idealismo, affrontando problemi analoghi a quelli del Förster per l’educazione morale e politica delle nuove generazioni, il Modugno di qui pervenne all’accettazione integrale del Cattolicesimo, ponendosi alla scuola di S. Agostino e di S. Tommaso, di S. Francesco di Sales e di Don Bosco, di Rosmini e di Newmann. Nulla perciò meglio del suo itinerario spirituale poteva metterlo in condizioni di delineare una moderna, vivida metodologia pedagogica dell’educazione religiosa: dono che Egli ha fatto agli educatori cristiani in Religione e vita.
La nuova edizione, più agile ed essenziale, ci sembra particolarmente idonea a far meglio risaltare il grande valore del libro e la sua attualità perenne: si tratta infatti di un’opera che nelle nostre scuole di ogni ordine e grado deve ancora portare i frutti di cui è capace, potendo contribuire potentemente a formare una sensibilità pedagogica e insieme affinare la coscienza religiosa di quegli educatori, che intendono dare alla loro azione un’unità e un’ispirazione cristiana.
La semplicità e la concretezza del titolo non solo esprimono, senza possibilità di equivoci, il compito assuntosi dall’Autore, ma dicono pure il tono dominante dell’opera. I sublimi insegnamenti cristiani sono esposti e comunicati senza l’ostentazione di un’ingombrante intelaiatura scientifica, ma con limpidezza di concetti, nobiltà di modi ed eccezionale penetrazione psicologica, come succede a chi ha lungamente approfondito ciò di cui si parla in termini di vita.
Il volume si potrebbe chiamarlo definitivo per la sicura impostazione di una base e d’un fondamento di lavoro, fissata in armonia di fede e di dottrina, d’esperienza e di scienza.
Il grave problema pedagogico, osserva il Modugno, che deve risolvere chi s’accinge a insegnar religione, è quella di tradurre per così dire le grandi verità della religione, in un linguaggio accessibile alla mente dei fanciulli e degli adolescenti dei tempi nostri senza nulla sacrificare dell’esattezza e dell’organicità dell’insegnamento… Non soltanto accessibile alla mente, ma, come egli dice più oltre, adeguato alle «concrete condizioni spirituali in cui deve maturarsi la conoscenza della verità».
Sono da sottolineare tre sue osservazioni: l’interesse sperimentato degli scolari alle esercitazioni nella scienza della vita, che è a un tempo insegnamento e osservazione, avviamento a interpretare alla luce della verità il gran libro della vita umana, e a riconoscere, attraverso una esperienza approfondita, la verità che palpita e si manifesta nel reale; la necessità di saldare nella scuola la fatale scissura moderna tra scienza ed esperienza; il riconoscimento del contenuto obbiettivo dell’esperienza e dell’autoesperienza. Sono argomenti, questi, fondamentali per la meditazione e la preparazione d’ogni educatore e d’ogni educazione.
Il Modugno, su questa base delinea un metodo vivo e integrale, di cui analizza sapientemente l’elemento intuitivo e quello inventivo, e che applica alla considerazione pedagogica dei massimi problemi religiosi, dei Comandamenti e dei Sacramenti. Nel libro, che è tutto bello, sono bellissime la parte riguardante il Decalogo, che ha continue interessantissime applicazioni di scienza della vita, e la parte finale, che considera il valore pedagogico della liturgia, non indegna certo di essere paragonata agli scritti del Guardini e dello Hildebrand sullo stesso argomento. Sono non molte pagine, ma costituiscono una trattazione, che pur nella conoscenza di quanto già fu pensato ed espresso da altri, è profondamente originale: di una originalità tutta realistica e veramente italiana.
Ci piace concludere questa nostra recensione sottolineando con particolare consenso un giudizio espresso da Padre Gemelli su Religione e Vita.
Secondo l’autorevole e severo scienziato «Chi dubita del valore di certe note trattazioni di pedagogia dovrà riconoscere che questo volume riconcilia con la pedagogia perché ci offre la dimostrazione efficace che, per vivificare l’educazione e per renderla feconda bisogna animarla da un’idea e promuoverla per un fine. L’Autore vede questa idea e questo fine, e giustamente, nel Cristianesimo».