L’incontro con don Luisito Bianchi sul tema: “Ribelli per amore” si è tenuto il 27 aprile 2006 a Berlingo nella sala municipale.
LUISITO BIANCHI – È stata una delle figure più straordinarie della cultura cristiana degli ultimi cinquant’anni. Don Luisito Bianchi, sacerdote cremonese scomparso il 5 gennaio 2012, fu scrittore, poeta, prete-operaio ma soprattutto uomo della gratuità. Uomo appassionato, testimone fedele del passo del Vangelo di Matteo “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Un tema, quello della gratuità, al centro della propria esperienza umana e snocciolato in tutti i suoi scritti, dai diari alle poesie, dalla narrativa ai testi della memoria. Ordinato sacerdote nel 1950, Luisito era molto legato alla sua terra cremonese, in particolare a quel “grumolo di terra e di case, nel cuore della Grande Pianura, dallo scanzonato e solenne nome di Vescovato”. Nella scelta di farsi prete, prese ispirazione dalla testimonianza di vita di un altro grande sacerdote cremonese, don Primo Mazzolari. Un uomo eccezionale Luisito Bianchi, che tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta scelse di diventare uno dei primi preti-operai, lavorando dapprima in fabbrica, alla Montecatini di Spinetta Marengo, e poi come inserviente presso l’Ospedale Galeazzi di Milano. Sono di quegli anni alcune delle sue opere più mature, tra cui il capolavoro di narrativa moderna “La messa dell’uomo disarmato”, romanzo sulla Resistenza nato da una profonda riflessione di Luisito sul senso della sua vita. (http://www.fondazionedominatoleonense.it – 2019)