Giovedì 30 aprile 2020 alle ore 18,30 il biblista Piero Stefani ha risposto alle domande di Nadia Ramera, dell’editrice Morcelliana, sul tema: “Società chiusa e società aperta: la Bibbia e l’oggi”, all’interno del II ciclo di Video-pillole della CCDC: “Riflessioni per tempi incerti”. L’intervento si è svolto in diretta sulla pagina Facebook della CCDC e sul sito www.ccdc.it.
Piero Stefani, docente nella Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, Presidente SAE (Segretariato Attività Ecumeniche), è biblista di vaglia, profondo conoscitore dell’ebraico biblico e del greco neotestamentario e filosofo delle religioni. Amico di Sergio Quinzio, che lo ha iniziato agli studi biblici, il suo pensiero ha scandagliato i complessi rapporti tra ebraismo e cristianesimo, tra fede cristiana e pensiero laico contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni per Morcelliana Fede nella Chiesa? (2011), Guerra e pace in nome di Dio (2018), Società chiusa e società aperta nella Bibbia (2020).
Viviamo tempi incerti, che fanno molto riflettere. Si affollano nella nostra mente tante domande e numerosi dubbi che non possono, certo, trovare risposte semplici e immediate.
Anzitutto, quando torneremo alla normalità? Ma, poi, siamo davvero così sicuri che sarà possibile tornare alla normalità dopo un’esperienza tanto difficile e impegnativa come quella della pandemia attuale? “Nulla sarà più come prima”, sentiamo dire spesso. Se lo pensiamo davvero, da dove dovremo ripartire e quali dovranno essere i riferimenti alla luce dei quali ispirare la nostra cultura, la nostra economia e la nostra politica per essere all’altezza degli scenari inediti che sembrano attenderci?
Porsi in ascolto delle riflessioni di scrittori, poeti, biblisti, economisti, teologi, sociologi e manager – dando seguito ai pensieri profondi già emersi nel ciclo di video-interviste Interrogativi e sfide ai tempi del coronavirus da poco terminato e che ha ricevuto un notevole riscontro di “pubblico” – ci consentirà di gettare uno sguardo oltre l’emergenza, per vivere consapevolmente e responsabilmente i tempi attuali, sicuramente incerti ma anche, crediamo, carichi di speranza.