SPETTACOLO TEATRALE PRODOTTO DAL TEATRO STABILE DI BOLZANO
Teatro Sociale, via Felice Cavallotti 20, Brescia
LA ROSA BIANCA di Lillian Groag, traduzione di Angelo Dallagiacoma, regia di Carmelo Rifici
scene Guido Buganza – costumi Margherita Baldoni – musiche Daniele D’Angelo – luci Giovancosimo De Vittorio
con Andrea Castelli, Pasquale di Filippo, Gabriele Falsetta, Alessio Genchi, Tindaro Granata, Christian Mariotti La Rosa, Enrico Pittaluga, Irene Villa.
Gli spettacoli si sono tenuti: Giovedì 10 aprile 2014 alle ore 20,30, Venerdì 11 aprile ore 10,30 (per gli studenti), Venerdì 11 aprile alle ore 20,30, Sabato 12 aprile ore 20,30, Domenica 13 aprile ore 15,30, Lunedì 14 aprile alle ore 20,30. Allo spettacolo hanno assistito, nelle diverse repliche, 1.991 spettatori.
“…Io non voglio sopravvivere, voglio vivere. E’ la cosa giusta da fare!” Dopo 5 giorni di interrogatori Sophie Scholl, studentessa universitaria cofondatrice del movimento antinazista “La Rosa Bianca”, decise di sottoporsi al giudizio del tribunale del popolo che accusava i giovani componenti del movimento di alto tradimento, andando incontro alla condanna a morte, sorte condivisa anche dal fratello maggiore Hans e dagli altri componenti del gruppo. Era il 22 febbraio del 1943. Sophie aveva 22 anni, Hans 25.
Scritto dalla drammaturga americana Lillian Groag e messo in scena per la prima volta nel 1991 a San Diego,“La Rosa Bianca” è uno spettacolo intenso che racconta gli ultimi giorni di vita della studentessa antinazista tedesca, emblema della ribellione non violenta al Reich. Con ritmo serrato intreccia il racconto della prigionia e degli estenuanti interrogatori della Gestapo alla storia dei cinque giovani studenti dell’Università di Monaco e della loro audace, coraggiosa e allo stesso tempo incosciente decisione di opporsi al Nazismo attraverso la diffusione di volantini che propagandavano la sollevazione popolare contro Hitler.
1942: Sophie e Hans Scholl, Alexander Schmorell, Christoph Probst, Wilhelm Graf decidono di denunciare apertamente le atrocità del regime nazista sostenendo che la sconfitta della Germania nella Seconda Guerra mondiale sarebbe stato l’unico modo per rovesciare il regime di Hitler. Chiedevano, tra le altre cose, la resistenza e il sabotaggio degli sforzi per la guerra.
Resero pubblico il loro pensiero in cinque volantini anonimi che intitolarono “La Rosa Bianca”, diffusi in Germania e in Austria durante l’estate del 1942 e l’inverno del 1943. Credevano in un’Europa federale che aderisse ai principi di tolleranza e di giustizia. Citando la Bibbia, Lao Tzu, Aristotele e Novalis, così come Goethe e Schiller, si appellavano all’intellighenzia tedesca, confidando che si sarebbe opposta al Nazismo.
Il sesto volantino, intitolato “Il movimento di resistenza in Germania”, venne distribuito all’Università di Monaco il 18 febbraio 1943, in coincidenza con la fine delle lezioni. In questa circostanza, i fratelli Scholl furono fermati e successivamente arrestati.
“La Rosa Bianca” è uno spettacolo presentato in prima italiana dal Teatro Stabile di Bolzano e diretto da Carmelo Rifici, già regista del fortunato “Avevo un bel pallone rosso” di Angela Demattè, Premio Riccione per il teatro 2009, che rinnova quindi la sua collaborazione con Andrea Castelli, chiamato a interpretare l’ambigua e tormentata figura del capo della Gestapo di Monaco Robert Mohr, in bilico tra la volontà di salvare la giovane ragazza e il terrore di fatali ripercussioni sulla sua carriera.
Il testo teatrale è stato pubblicato dall’editrice Morcelliana (a cura di Filippo Perrini, postfazione di Alberto Franchi).
Iniziativa promossa da CTB Teatro Stabile in collaborazione con la Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura.