La Voce del Popolo, 9 aprile 2010
Tempo di morire, ma per rinascere
Krzysztof Zanussi è stato ospite a Brescia in un incontro dal titolo “Per rinascere e vivere. L’arte, la società, l’assoluto” organizzato dalla Cooperativa cattolico-democratica di cultura. L’appuntamento è stato l’occasione per presentare il libro “Tempo di morire. Ricordi, aneddoti, riflessioni” edito da Spirali nel 2009. Il titolo del libro rimanda ad una frase dell’attore polacco Jerzy Leszczynski (famoso interprete di re e comandanti), rivolta ad un attore più giovane (tipico eroe proletario sulla scena) che si era presentato come collega, ed intende sottolineare la fine di un’epoca. “Il titolo del libro – ha commentato Zanussi – è un po’deprimente, ma non si tratta di un testo nostalgico, bisogna morire per rinascere, come dice il Vangelo nella parabola del seme. Ecco che un’epoca sta morendo sotto i nostri occhi, la mia generazione ha vissuto quarant’anni di comunismo, da vent’anni viviamo liberi e siamo rinati, ho scritto il volume per chiudere quel periodo della mia vita”.
Zanussi nel libro parte dall’infanzia e ripercorre alcuni significativi episodi della sua vita alternando racconti personali a richiami alla storia a digressioni di storia del cinema.
Nel corso della conferenza si è soffermato sul rapporto tra scienza e fede: “La modernità non si oppone alla religiosità. La scienza di oggi offre una prospettiva nuova per avvicinarsi alla Bibbia per questo credo che lo studio della fisica e della matematica potrebbero essere utili per i teologi”.
Il regista ha ripercorso alcuni episodi della sua vita: “Grazie al cinema ho l’opportunità di esprimermi, ho modo di stabilire un contatto con l’ambiente con altre persone. Il cinema può arricchire la visione del mondo degli spettatori. I film ci aiutano a pensare e a riflettere. L’arte narrativa invece è un po’ come un vaccino contro i pericoli della vita, non tutti ad esempio abbiamo conosciuto un uomo molto geloso, ma leggendo ‘Otello’ riusciamo a capire come può comportarsi una persona gelosa”.
Molto interessanti le fotografie interne al libro che documentano gli incontri del regista con capi di Stato, artisti, personaggi famosi: Giovanni Paolo II, Sandro Pertini, Vladimir Putin, Boris Eltsin, Krzysztof Kieslowski, Federico Fellini e Sophia Loren.