Lezioni di Filosofia. Il problema del male in Tommaso d’Aquino

Giovedì 28 marzo 2019 alle ore 18 nella Sala Bevilacqua di via Pace n.10 a Brescia sono iniziate le Lezioni di filosofia (XV edizione). Giuseppe Barzaghi, Docente stabile di filosofia teoretica nello Studio Filosofico Domenicano di Bologna, ha parlato su “Il problema del male in Tommaso d’Aquino”. Giuseppe Barzaghi è autore di numerosi libri sul pensiero di Tommaso d’Aquino, tra cui La Somma Teologica di San Tommaso d’Aquino in Compendio, ESD, Bologna 2009, e Lo sguardo della sofferenza, ESD, Bologna 2011.

Per Tommaso nessuna “cosa può essere per essenza male […] ogni ente, in quanto è ente, è bene e il male non è se non nel bene come nel proprio soggetto […] Nessun ente si dice male per partecipazione, ma per privazione di partecipazione. Onde non si deve risalire a qualcosa che sia male per essenza” (Summa Theologie I, q. 49, art. 3). Il male cioé è assenza di qualcosa che dovrebbe esserci, è incompletezza o deficienza di una natura per il resto ben precisa. In questa prospettiva la volontà malvagia è tale perché la ragione non le porge l’oggetto del desiderio in modo proprio o perché le pone come oggetto un oggetto sbagliato. Tommaso capovolge poi l’argomento tradizionale che vedeva nel male un ostacolo all’affermazione dell’esistenza di Dio e della sua azione nel mondo. Per lui «bisognerebbe fare questo ragionamento: “Se c’è il male, Dio esiste”. Infatti il male non ci sarebbe, se non esistesse l’ordine del bene, la cui privazione costituisce il male. Ma codesto ordine non esisterebbe, se non esistesse Dio» (Summa contra Gentiles, libro III, cap. 71, 2476).

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La Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, in collaborazione con i Padri Filippini della Pace, propone le Lezioni di filosofia, un’iniziativa culturale – giunta ormai alla sua sedicesima edizione – che intende contribuire a diffondere sempre di più all’interno del nostro contesto sociale il ruolo educativo e la funzione critica del pensiero filosofico.

Come quelle dello scorso anno, anche queste lezioni saranno dedicate al problema del male nella consapevolezza che da sempre, e in particolare dopo le tragiche vicende del Novecento, non si può non continuare a chiedersi: perché tanto male e perché tanta sofferenza? E, ancora, perché il giusto sofferente e perché la sofferenza degli innocenti? In questo orizzonte l’uomo, che non riesce a rispondere a tali questioni, le pone allora a Dio, forse perché – considerandole così radicali – si aspetta una risposta dalla radice dell’essere. A questo proposito si tratta però di comprendere come si possano “affermare insieme, senza contraddizione, le tre seguenti proposizioni: Dio è onnipotente, Dio è assolutamente buono, tuttavia il male esiste” (Ricoeur).

Per approfondire tali essenziali questioni – prendendo criticamente le distanze dal tempo presente non per allontanarci da esso ma per poterlo comprendere meglio – ci rivolgiamo quest’anno alla lezione di tre grandi classici del pensiero come Tommaso, Leibniz e Schopenhauer che hanno riflettuto in epoche e modi diversi sul tema del male considerandolo rispettivamente come privazione del bene e in riferimento all’ottimismo e al pessimismo metafisici. Le conferenze saranno tenute da studiosi (Giuseppe Barzaghi, Andrea Poma e Giuseppe Invernizzi) di riconosciuta fama, che hanno dedicato ampio spazio della loro ricerca agli autori oggetto dei nostri incontri.

L’organizzazione scientifica delle lezioni anche di questo ciclo è stata curata da Luca Ghisleri, professore associato di filosofia teoretica presso l’Università del Piemonte Orientale.