Una voce per la pace. Canti d’Oriente e d’Occidente

Il concerto, che si è tenuto il 10 dicembre 2008 nella chiesa di San Francesco a Brescia gremita in ogni ordine di posto per il 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, è stato promosso dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura con il patrocinio e il contributo di Comune di Brescia, Provincia di Brescia, Commissione Pari Opportunità del Comune di Brescia, Convento San Francesco d’Assisi, Fondazione ASM, Movimento Ecclesiale Carmelitano, Padri della Pace, Ufficio Pastorale per l’Ecumenismo, Ufficio Oratori e Pastorale Giovanile.

Un salmo di Davide, il cantico di Maria che fa visita ad Elisabetta o una lirica di Tagore: “Ho scelto queste preghiere – spiega suor Marie Keirouz – perchè sono inni alla speranza, eco dell’amore infinito di Dio; perché interpretano la sete di ogni uomo, credente o non credente, di ritrovare il senso della propria esistenza, di conoscere Colui che l’ha creato e confidargli i segreti più profondi del proprio essere”.
Suor Marie è nata nel villaggio di Deir- El-Ahmar, nei pressi dell’antica città romana di Baalbeck (in Libano), in una famiglia di religione cristiana maronita; dotata di grande talento e di una splendida voce, fin da bambina ha coltivato la passione per la musica.
A venticinque anni è entrata a far parte della congregazione delle Suore di san Basilio, appartenente al Patriarcato greco-melchita di rito cattolico, che esprime la sua vocazione nell’azione spirituale, sociale e culturale nelle università, in scuole dove ragazze cristiane e musulmane vivono insieme, in opere per bambini in condizioni di forte disagio.
La religiosa libanese ha poi al suo attivo anche un brillante percorso di studi universitari, coronato dal diploma di Studi Superiori di Scienze Religiose, da quello di Canto Classico Occidentale e Orientale, dal dottorato in Musicologia e Antropologia Religiosa, conseguito alla Sorbona nel 1991. A Parigi ha fondato, e presiede da quindici anni, l’Istituto Internazionale di Canto Sacro.
Tenendo fortemente unite nella sua vocazione missionaria il tempo della preghiera, proprio della sua scelta religiosa, l’arte del canto e l’impegno umanitario, suor Marie, che vive a Parigi in una piccola comunità della Congregazione, da anni è ospitata in tutto il mondo per concerti di rara bellezza (ma anche per conferenze sul canto sacro). Nelle pubblicazioni Je chante Dieu (Le Rocher, 1996) e Credo. Pour l’Amour universel (Desclée de Brouwer, 2006) racconta la sua esperienza spirituale e artistica: nel 1984, durante la guerra che devastava il Libano, per diffondere sentimenti di riconciliazione attraverso la bellezza della musica, costituì l’ Ensemble de la Paix, un gruppo musicale che nella formazione di strumentisti e coristi di diverse religioni e nazionalità (può arrivare fino a quaranta elementi) esprime il suo desiderio di universalità, di ecumenismo, di armonia tra i popoli e le loro culture.
Suor Marie canta sublimamente (in lingua libanese, araba, siriana, francese, tedesca, latina) padroneggiando ogni espressione di musica sacra: occidentale classica, gregoriano, canto ambrosiano, siriaco, maronita (questo, con una tecnica trasmessa oralmente dai primi secoli del cristianesimo, è di carattere sillabico, austero e d’ispirazione popolare) e bizantino-melkita (trasmesso, invece, per iscritto; più raffinato, richiede un registro vocale molto sviluppato). La “voce dell’estasi”, si è scritto: antichissimi repertori; un canto solenne, carico di spiritualità e trasporto mistico; un suono mai rigido: si espande, si contrae, varia di colore. Gli strumenti (pianoforte, strumenti a corda, strumenti orientali: il Qanûn, l’ Ud , il Nay, il Rîq o il Bandîr….) ora accompagnano ora improvvisano per fare eco alla sua voce, per ripetere instancabilmente la preghiera dell’uomo che soffre, di quello che attende o cerca o desidera la pace.
Tra le esibizioni in chiese e teatri, in noti festival e manifestazioni internazionali della musica, memorabile resta il concerto che ebbe luogo nel 2006 nella sede dell’Unesco a Parigi; in Italia, la “voce dell’anima” di suor Marie ha aperto con il De Profundis il “Concerto per il Libano” diretto da Riccardo Muti al Quirinale nel luglio 2007; precedentemente, l’Ensemble de la Paix è stato ospite della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, del Duomo di Fidenza, dell’Università di Bologna, del Festival di Bari… Con il ricavato dei concerti, sono attivati progetti di cure sanitarie e di scolarizzazione di bambini libanesi, sottratti così all’arruolamento nelle file dei terroristi.
A Brescia suor Marie è stata accompagnata da Elie Maalouf (pianoforte), Osama Hantira (violino), Salah El Din Rifaat (cetra e qanun), Yassine Ayari (nay), Nicolas Ghatas (strumenti a percussione: riq, naqus, madhar) e Emek Evci (contrabbasso). Il programma, molto suggestivo, è stato un messaggio di alleluia, di pace e di luce a sessant’anni dal 10 dicembre del 1948, giorno in cui le nostre coscienze si ritrovarono unite a proclamare solennemente i diritti di ogni essere umano.