Corriere della Sera, 12 dicembre 2023, edizione on-line.
Patrick Zaki interverrà questa sera (ore 20,30) nella chiesa di San Cristo di via Piamarta, a Brescia, dove presenterà il suo libro «Sogni e illusioni di libertà» (La Nave di Teseo). Invitato da Missione Oggi, Coordinamento provinciale degli enti locali per la pace e la cooperazione internazionale e una rete di associazioni e cooperative quali Acli, Adl Zavidovici, Amnesty International, Arci, CCDC, KPax, Libera, Movimento nonviolento, Nuova Libreria Rinascita, Opal, Pax Christi e Bancaetica, lo studente egiziano imprigionato per due anni dal regime di Al Sisi avrebbe dovuto essere testimonial del Festival della Pace tenutosi in novembre ma nell’ottobre scorso, dopo il raid terroristico di Hamas e l’inizio della guerra a Gaza che in meno di due mesi ha causato quasi 20 mila vittime, la sindaca Laura Castelletti decise di revocare l’invito per una intervista nella quale Zaki definì il primo ministro israeliano un serial killer. Diverse associazioni non avevano apprezzato la decisione dell’Amministrazione e in queste settimane hanno lavorato per riuscire ad avere in città lo studente egiziano.
Patrick George Zaki è nato a Mansura (oltre 600 mila abitanti), in Egitto, in una famiglia copta. Ha 32 anni. Dopo aver studiato Farmacia al Cairo, ha lavorato presso l’EIPR (Egyptian Initiative for Personal Rights), una delle più importanti organizzazioni egiziane per la difesa dei diritti umani e civili. Nel 2019 ha deciso di ricominciare a studiare e si trasferisce a Bologna, dove si iscrive alla Laurea Magistrale internazionale in Women’s and Gender Studies. Il 7 febbraio 2020 durante un viaggio in Egitto per andare a trovare i familiari, viene arrestato all’aeroporto della capitale egiziana per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.
Resta in carcere per venti mesi, viene liberato nel dicembre 2021 ma il processo in Egitto continua. Nell’estate di quest’anno viene condannato ma il presidente Al-Sisi lo grazia, anche grazie alla fortissima campagna di mobilitazione che c’è stata in Italia e all’estero. Il libro è il racconto dell’arresto, dei giorni e mesi successivi: gli interrogatori, l’isolamento, le torture, le cose che lo hanno tenuto vivo.