Presentazione del libro “Ritorno in Russia” di Solženicyn

Lunedì 25 novembre 2019 alle ore 18.15 nella Libreria dell’Università Cattolica in Brescia, via Trieste 17/d,
viene presentato il libro di Aleksandr Solženicyn
Ritorno in Russia. Discorsi e conversazioni (1994-2008)
(Marsilio 2019)

Intervengono:
Sergio Rapetti, traduttore del libro
Adriano Dell’Asta, docente di Lingua e letteratura russa nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia

 

IL LIBRO

«Venticinque anni fa siamo tornati in un nuovo paese. Io incontravo quella società nella quale il volere della sorte mi aveva fatto nascere ma non crescere. Non avevo particolari associazioni d’idee col passato e neppure rappresentazioni del possibile futuro di quei luoghi. Ne facevo semplicemente la conoscenza. Ma per mio padre tutto era ovviamente molto più complicato. Nonostante la sua esperienza personale e la conoscenza del passato, sognava una Russia del futuro guarita dai suoi mali. Lo spiegava così: anche in assenza di evidenti motivi per essere ottimista, l’incontro di quell’estate con centinaia di persone gli aveva restituito forze e fede. Era tornato a casa, e la sua casa era quanto aveva di più caro. Nei successivi quattordici anni non era più uscito dai confini del paese». Gli interventi, qui raccolti e tradotti per la prima volta in Italia, introdotti da uno scritto del figlio Ermolaj e curati da Sergio Rapetti, contengono le riflessioni che Aleksandr Solženicyn maturò negli ultimi anni della sua vita, in cui la prima e pressante preoccupazione fu tornare a parlare con la gente, ricomporre il quadro della situazione economica e sociale della Russia, per riprenderne la narrazione da dove si era interrotta. Non smise di evidenziarne eccessi e contraddizioni, di proporre letture che dessero conto delle mille facce di quella società: nazionalismo, panrussismo e rapporto con l’Occidente. Come ebbe a scrivere Vittorio Strada, «in questo mondo imprevedibile Solženicyn è un possibile orientamento tra i pochi superstiti. Leggerlo, tra consenso e dissenso, aiuta a vincere il vuoto dell’indifferenza e a cercare una via verso qualcosa che non c’è più o forse non c’è ancora».

 

I RELATORI

Sergio Rapetti

Studioso della letteratura russa, come consulente di vari editori ha promosso in Italia e/o tradotto decine di libri di autori del “dissenso”, tra i quali Solženicyn, Čukovskaja, E. Ginzburg, Sinjavskij, Vladimov, Vojnovič, ecc. Negli anni Settanta e Ottanta, operando nell’ambito di organizzazioni umanitarie tra cui l’International Helsinki Federation, ha contribuito alla realizzazione di numerose iniziative di sostegno al dissenso e alla libertà della cultura in URSS. In epoca postsovietica ha curato libri di autori non conformisti come Averincev, Aleksievič, Makanin, Volos. Dal 1980 e fino al 1992 ha collaborato alla terza pagina e alle pagine culturali del «Corriere delle Sera», traducendo, oltre a Sacharov, Tarkovskij e Aksjonov, numerosi articoli di critica letteraria di Sinjavskij. È sua la prima versione integrale mondiale, in una lingua diversa dal russo, di tutti i 145 “Racconti di Kolyma” di Varlam Šalamov (Einaudi 1999).

Adriano Dell’Asta

Laureato in Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, Professore associato di Lingua e Letteratura Russa, insegna attualmente Lingua e Letteratura Russa all’Università Cattolica di Brescia e di Milano. Vice presidente della Fondazione Russia Cristiana, è membro del Comitato Scientifico Internazionale della rivista «La Nuova Europa»; fa inoltre parte del Comitato dei Consulenti della rivista teologica internazionale Communio, e della rivista della Pontificia Università Cattolica del Cile, Humanitas. Nella sua attività di ricerca ha approfondito in particolare alcuni nodi centrali della cultura russa del XIX e del XX secolo, seguendo soprattutto il filone della filosofia religiosa e quello dell’arte e della letteratura nei suoi rapporti col potere. Ha pubblicato oltre un centinaio di contributi scientifici e ha partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali.

 

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